Oristano. Ciao Piskio, riposa in pace

Marco Pischedda era il Tifoso. Prima di star male, nelle ultime settimane, contava le partite che non era riuscito a vedere “per la prima volta nella vita”. Tharrosino doc., aveva i colori biancorossi cuciti nel cuore, come lui stesso amava dire. Ma non era solo un ultrĆ . Nelle lunghe vicende della Tharros, con repentini e assidui cambi di societĆ , molto spesso diventava dirigente aggiunto. E un secondo fratello, o padre, per molti giocatori passati per Oristano. A loro non faceva mancare niente, in termini di affetto, ma anche con gesti tangibili. Un anno fa, dopo la terribile alluvione di Bitti, organizzĆ², praticamente da solo, una raccolta di panettoni e spumante per le famiglie della societĆ  calcistica. Questo era Marco.

Di burbero aveva solo l’aspetto, ma della generositĆ , in realtĆ , aveva fatto uno stile di vita. Altrimenti, non avrebbe fatto il vigile del fuoco. Anche li ha lasciato tracce importanti nella stima dei colleghi, che al Comando, fino al giorno in cui ĆØ andato in pensione, lo hanno rispettato e ben voluto. Da buon oristanese, amava la Sartiglia, frequentava molti cavalieri, sempre all’insegna dell’altruismo e, manco a dirlo, era ricambiato in moltissime scuderie. A Santa Lucia era tra i padroni di casa, organizzatore puntuale di eventi memorabili. Ciao Piskio, ti abbiamo voluto un mondo di bene. A Rimedia, a tutti i familiari, un abbraccio profondo.

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