I Giganti di Mont’e Prama ambasciatori della Sardegna nel mondo. Serata conclusiva del Festival dell’Archeologia
Da Madrid a New York, il complesso statuario di Mont’e Prama affascina il mondo e alimenta studi internazionali di grande rilevanza. Il dodicesimo appuntamento dell’Estate di Mont’e Prama ha fatto nuovamente tappa al Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras per la chiusura del Festival dell’Archeologia, offrendo al numeroso pubblico accorso due conferenze con ospiti di straordinaria levatura. La serata, presentata da Salvatore Cubeddu, è cominciata con la conferenza “Un Gigante al Museo Archeologico di Madrid”, che ha visto la partecipazione dell’ambasciatore d’Italia in Spagna, Giuseppe Maria Buccino Grimaldi, e della direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Spagna, Isabel Izquierdo. L’evento, moderato dal presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, ha permesso di discutere relativamente l’importanza e l’impatto della presenza, a partire dal 17 settembre, di uno dei Giganti nel prestigioso museo madrileno.
L’ambasciatore Buccino Grimaldi ha dichiarato: «Questa esposizione, frutto del lavoro e della collaborazione tra diverse istituzioni, non è solo un’opportunità per promuovere la cultura sarda, ma anche un ponte che rafforza i legami culturali tra Italia e Spagna». Isabel Izquierdo ha aggiunto: «Siamo onorati di ospitare uno dei Giganti di Mont’e Prama, una testimonianza straordinaria della storia millenaria della Sardegna. Oltre all’esposizione, da settembre a gennaio del 2025, organizzeremo una serie di convegni di studi che coinvolgeranno ricercatori spagnoli e italiani, per far conoscere la storia della civiltà nuragica e della Sardegna, permettendo di confrontarla con la cultura iberica e di esplorare l’evoluzione delle civiltà mediterranee prima della romanizzazione».
La seconda conferenza, moderata da Giorgio Murru e intitolata “Un Gigante al Metropolitan Museum of Art di New York: l’Osservatorio sulla Sardegna alla Columbia University di New York”, ha offerto ulteriori spunti di riflessione sul tema degli studi e della promozione internazionale. Barbara Faedda, direttrice esecutiva della Italian Academy for Advanced Studies alla Columbia University, nel presentare il lavoro svolto nei primi quattro anni, ha affermato: «Il nostro è un programma pluriennale incentrato sul ricco patrimonio della Sardegna, che intende illuminare aspetti poco conosciuti e diffondere sul piano internazionale la consapevolezza di questo luogo straordinario che ha svolto un ruolo importante nella preistoria e nella storia del Mediterraneo. Conferenze, mostre e pubblicazioni sull’archeologia, l’arte e la cultura della Sardegna attirano un attento pubblico da New York e da tutti gli Stati Uniti. Una conferenza sull’antica città di Tharros è stata organizzata nel secondo anno del programma; nel terzo anno, il progetto si è concentrato sul sito UNESCO di Barumini e sulla cultura nuragica in Sardegna; nel quarto lavoreremo sull’antica città di Nora. Ho il piacere di condividere con voi la notizia della pubblicazione, nel 2025, con il sostegno dalla Columbia University, degli atti della conferenza su Tharros».
Paolo Carta, professore ordinario e preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, ha evidenziato: «La collaborazione internazionale è essenziale per valorizzare il patrimonio culturale. Siamo estremamente soddisfatti del lavoro finora svolto, culminato con l’esposizione di un Gigante al Metropolitan Museum of Art di New York. La nostra mission, sin dall’inizio, è stata quella di fare conoscere l’Isola nel contesto più importante al mondo sul piano accademico e scientifico».Le conferenze sono state impreziosite dagli interventi musicali del gruppo Ilienses, sul palco con una formazione composta da Mauro Medde, Natascia Talloru, Ilaria Orefice, Gianfranco Delussu e Ignazio Cuga. Il progetto, un viaggio in una Sardegna ancestrale tra sonorità dark e folk, è stato molto apprezzato dal pubblico che ha affollato il giardino del Museo.
La lunga serie di iniziative, voluta dalla Fondazione Mont’e Prama per celebrare il cinquantesimo anniversario dalla scoperta del complesso statuario, prosegue questa sera con la prima giornata del Festival Letterario dell’Archeologia. Nel Teatro di Tharros, a partire dalle 21:15, il ricco cartellone di incontri sarà inaugurato dell’evento dedicato a “Dante di Shakespeare”, con Giuseppe Pambieri e Micol Pambieri in dialogo con Anthony Muroni, e il reading di Rita Monaldi e Francesco Sorti. A seguire, dalle 22, Daniele Congiu presenterà il libro “Erano gli anni”, edito da Arkadia, in conversazione con Andrea Fulgheri: un racconto coinvolgente su tempi e memorie del passato. Alle 22.45, Vanessa Roggeri condurrà il pubblico nel mondo de “Il ladro di scarabei”, edito da Rizzoli. Insieme ad Alessandra Ghiani, l’autrice proporrà le avventure racchiuse nel suo ultimo lavoro, in un appuntamento che si anticipa ricco di emozioni e suspense. La serata si concluderà alle 23.30 con Paolo Giulierini e la presentazione del libro “L’Italia prima di Roma”, edito da Rizzoli. In dialogo con Giorgio Murru, Giulierini proporrà un excursus alle origini del Belpaese, esplorando la storia e le civiltà che hanno preceduto l’epoca romana. * L’ingresso al festival è gratuito.I posti possono essere prenotati al seguente collegamento: https://tinyurl.com/mw4vpwkxMaggiori informazioni sul sito monteprama.it