Il caro energia pesa ancora sulle imprese sarde

Il “caro bolletta” pesa ancora sulle imprese sarde: 260milioni di gap rispetto alle concorrenti europee. Giacomo Meloni (Presidente Confartigianato Sardegna): “Necessari interventi urgenti di politica energetica come efficientamento e riqualificazione di edifici e imprese”. Il costo dell’energia sferza ancora le imprese della Sardegna, soprattutto le 95mila di piccole e medie dimensioni, e le mette indifficoltà rispetto alle altre competitor europee. Lo scorso anno le Pmi sarde hanno, infatti, pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue e, nel biennio 2022-2023; questo gap di prezzo si è tradotto in 260 milioni di euro di maggiori costi rispetto alle imprese europee di piccole e media dimensione. A livello territoriale la provincia Sassari-Gallura è quella che ha pagato maggiormente: 96milioni di euro in più. Seguono Cagliari, cresciuta di 71 milioni, il Sud Sardegna, 41 milioni, Nuoro 29 e Oristano 24. E’ questo ciò che è emerso da una indagine realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, analizzando i dati Eurostat, Terna e Istat 2022-2023.

“L’analisi sul peso della bolletta elettrica per le aziende sarde e del resto d’Italia – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni – mostra l’urgenza di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetica degli edifici”.

Il rapporto inoltre, ricorda anche come l’incidenza media delle bollette di gas ed elettricità nei bilanci delle aziende sia passata dal 15,8% del 2021 al 28,1% del 2023, di fatto raddoppiando. Ciò ha significato che, mediamente, l’energia è diventata una delle spese più importanti per le imprese artigiane sarde. Il deragliamento dei prezzi dell’energia, ha anche comportato una erosione del 6,1% del valore aggiunto delle micro-piccole-medie imprese. A questi shock, si sono uniti la stretta monetaria, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la mancanza di manodopera. “Sempre più, sarà necessario coniugare lo sviluppo economico con il risparmio energetico – ha proseguito il Presidente Meloni – però è necessario “mettere a terra” un sistema efficiente di iniziative che realmente e tangibilmente favoriscano l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia e l’efficienza energetica degli impianti produttivi”.

Il presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni

“Le aziende che abbracciano questa visione – prosegue il Presidente di Confartigianato Sardegna – non solo prosperano sul mercato, ma diventano veri e propri incubatori di innovazione, dove le risorse umane sono messe nelle condizioni di dare il meglio di sé, contribuendo attivamente al successo dell’impresa e alla costruzione di un futuro più verde e sostenibile”. “La nostra speranza è che gli impegni del Governo per la decarbonizzazione del sistema energetico, contenuti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) –conclude Meloni – trovino presto attuazione”.

Sempre secondo il rapporto, la bolletta elettrica delle aziende italiane, con un prezzo medio è di 28,44 centesimi/Euro per kWh, è la quinta più costosa d’Europa. Il sistema economico, per questo, paga il10,1% in più rispetto alla Francia, il 13,4% in più della Germania eil 44,4% in più rispetto alla Spagna.

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