A Seneghe torna il “Cabudanne de sos poetas”. Il festival di poesia festeggia 20 anni
Dal 25 agosto all’8 settembre ritorna il Cabudanne de sos poetas, a Seneghe. Il festival di poesia più importante della Sardegna festeggia quest’anno vent’anni e ritorna pulsante con un programma ancora più nutrito. Un bel ritorno finalmente anche nei suoi tradizionali e incantevoli luoghi, la piazza e il centro storico del paese, tra Domo de sa poesia, Prentza de Murone, Putzu Arru, Campo della Quercia e Partza de sos ballos, dove abita il silenzio e risuonano tra le pietre di basalto i versi dei poeti, scritti, sussurrati o urlati. Quattordici giornate dalla mattina alla tarda sera tra appuntamenti poetici e letterari, mostre, letture, dibattiti, laboratori, cinema, musica e teatro e più di settanta ospiti per questa edizione speciale. “Vent’anni che chiudono in qualche modo un cerchio all’interno dell’associazione Perda Sonadora che in questi ultimi anni, malgrado le tante difficoltà ha resistito e si è data da fare per non rischiare di perdere questo irrinunciabile appuntamento d’incontro tra autori e autrici, raro e unico presidio culturale e comunitario del Montiferru, a causa delle numerose problematiche riguardanti il sostegno soprattutto delle amministrazioni locali all’iniziativa – spiega il direttivo di Perda Sonadora. Il Cabudanne è finanziato e sostenuto, oltre che dall’impegno dell’associazione Perda Sonadora (che cura tutta la direzione artistica del festival), dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – Assessoradu de s’istrutzione pùblica, benes culturales, informatzione, ispetàculu e isport–,dalla Fondazione di Sardegna.
Una edizione che vede stavolta quattordici giornate che regaleranno tanti momenti di emozione autentica e intensa, e un programma artistico come sempre legato a una riflessione collettiva dedicata alla contemporaneità. Un festival che muove le parole, e le diffonde. Alcuni appuntamenti centrali rifletteranno quest’anno sulla situazione drammatica che affligge da decenni la Palestina “Perché anche i movimenti culturali hanno l’obbligo di fare la propria parte quanto meno nel tentativo di innescare una riflessione comune verso la pace”, illustra il direttivo. Il Cabudanne fedele alla sua idea di interscambio culturale e di esperienze, non solo poetiche e letterarie, ma anche come parte attiva della società contemporanea, ospita il 6 settembre due incontri sul tema: Francesca Albanese, giurista italiana, specializzata in relazioni internazionali e diritti umani, da anni relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, arriva a Seneghe con il suo libro “J’accuse, Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra” (Fuoriscena, 2023). La verità prima di tutto, è anche il movente che ispira questo J’accuse e che raccoglie la testimonianza della relatrice ONU confluita in tre Rapporti internazionali sui territori palestinesi occupati dal 1967. Dialogano con l’autrice Manolo Luppichini (ACS), Meri Calvelli (ACS), Raja Ibnou, Yasmine Al Jarba (Gaza Freestyle) e Fawzi Ismail (Associazione Sardegna-Palestina). Modera l’incontro Niccolò Palla (giornalista, Gaza Free Style); segue per le buonanotti del Cabudanne la performance poetica/sonora al Campo della Quercia, un appuntamento interamente costruito per il festival dall’associazione culturale Perda Sonadora e Gianni Maroccolo, con Andrea Chimenti, tra gli storici frontman della new wave fiorentina degli anni ’80, Antonio Aiazzi, componente e fondatore dei Litfiba, Gianni Maroccolo (Litfiba, CCCP, CSI, PGR di Giovanni Lindo Ferretti, Marlene Kuntz, ecc.) e Simone Filippi (Ustmamò), liberamente ispirato e dedicato a Mahmoud Darwish, scrittore palestinese considerato tra i maggiori poeti del mondo arabo che ha raccontato l’orrore della guerra, dell’oppressione, dell’esilio. “La saggezza del condannato a morte” è l’ultima raccolta del poeta: una lunga raccolta dell’esilio come atto poetico e politico di resistenza.
IL PROGRAMMA. Un ricco programma di oltre 50 appuntamenti e 70 ospiti. Dal 25 agosto all’8 settembre tantissimi appuntamenti si susseguiranno tra le anteprime alla Domo de sa Poesia, iniziate già qualche mese fa con la presenza a Seneghe dello scrittore Patrick Chamoiseau e la presentazione del film dedicato alla vita della giovane Grazia Deledda L’amore e la gloria di Maria Grazia Perria, e il programma che entra nel vivo del festival dal 5 all’8 settembre con una serie di incontri dalla mattina alla sera tarda, nelle cornici suggestive di Prentza de Murone, Putzu Arru, Campo della Quercia, Partza de sos ballos.Il tema centrale di quest’anno è “Linguaggi”, la poesia raccontata e declinata, con l’aiuto degli autori e delle autrici ospiti, all’interno di numerose e differenti cornici semantiche. Le illustrazioni grafiche che rappresentano perfettamente il tema della XX edizione del Cabudanne de sos poetas sono di Roberto Pusceddu, in arte Erre Push. Declinare l’arte poetica contemporanea significando la sua complessità, la sua bellezza e la sua capacità di attraversamento quasi universale all’interno delle vite di ognuno e ognuna di noi. Poesie come “Nature vuote”, nel libro d’esordio di Andrea Franzoni (Animamundi, 2024): porte verso spazi che il lettore può percorrere o abitare, momenti e dettagli di una quotidianità esplorata come una terra sconosciuta. Dialogano con il poeta Franca Mancinelli e Rossana Abis che curano la collana “cantus firmus”. L’esplorazione del rapporto fra parola e immagine nella recente opera di Tommaso di Dio “Ardore” (Nino Aragno editore, 2023), con una incrinatura di malinconia, quella del mondo visto da coloro che più niente hanno da perdere. Dialoga con il poeta Franca Mancinelli. Il mondo invece visto dallo sguardo del bovino è la “Sinfonia delle mucche” (Terre Blu, 2024) di Guido Celli, un viaggio siderale tra disegni (a cura di Poki) e versi nella costellazione delle mandrie, delle stalle, dei campi, del fango, nella convinzione che solo gli occhi delle mucche comprendano cosa sia effettivamente l’addome del pianeta Terra. Dialoga con il poeta e performer romano, Luca Manunza (Perda Sonadora). La verità della violenza nella perdita del padre, la morte dei vecchi e quella dei giovani che sperperano la vita spavaldi e ingenui in “Piazzale senza nome” (Samuele Editore, 2021) di Luigia Sorrentino, voce instancabile della poesia in RAI e fine poetessa, in compagnia del critico Fabrizio Fantoni: è il luogo spoglio e aperto dove spesso capita di essere sorpresi dal grido inatteso che annuncia la fine di ogni cosa. La ricerca della verità della violenza ritorna, sotto altri punti di vista, nel libro di Maria Grazia Calandrone “Magnifico e tremendo stava l’amore”, Einaudi, 2024, in cui indaga, con sguardo da investigatrice e sensibilità da poetessa, le vite dei protagonisti di un caso di cronaca nera che la riporta a una vicenda personale. Dialoga con la poetessa Enrica Illotto (Perda Sonadora) e Giuditta Sireus. Un appuntamento in collaborazione con Circolo Jane Austen Sardegna e Dicembre letterario. Dopo quindici anni di silenzio torna in libreria e arriva per la prima volta in Sardegna Roberta Castoldi, una delle voci più originali della poesia contemporanea italiana (Franco Loi ha scritto l’introduzione nel suo esordio poetico “La scomparsa”, 1999) con il terzo libro “La formula dell’orizzonte” (Animamundi, 2022): un tempo, un luogo, una condizione dell’anima a cui si accede per un forte innamoramento che produce perdita, svista e dimenticanza. Dialogano con la poetessa Franca Mancinelli e Rossana Abis. La vecchiaia non esiste, è una dimensione del tempo, scrive l’antropologo Marc Augè. Ma Gabriella Caramore nel suo libro “L’età grande. Riflessioni sulla vecchiaia” (Garzanti, 2023) prova a dire molte delle inquietudini dell’età che sta vivendo, tra sincerità e pudore. Dialoga con la poetessa Mario Cubeddu. Marcello Anselmo, autore RAI, ricercatore e sceneggiatore, che ci accompagnerà attraverso un viaggio fatto di suoni e parole nel mondo di Antonio Neiwiller. L’arte poetica della musica e il contributo delle donne a livello globale e locale degli ultimi decenni, nel progetto Ladies on Records, a cura di Kornelia Binicewiz, dj e antropologa di origine polacca, di base a Istanbul, Turchia, dove dal 2015 esplora la musica femminile dalla Turchia e dal Medio Oriente. Un bel viaggio tra i versi delle poetesse e musiciste turche in compagnia di Lea Nocera, Vittoria Soddu e Giorgia Cadeddu di Studiolanda. Un altro appuntamento di rilievo è quello dedicato a PAZ -Andrea Pazienza- in compagnia del giornalista e scrittore Guido Piccoli, intimo amico dell’autore scomparso, che presenta al Cabudanne 2024 una serie di documenti inediti dedicati alla vita e alle opere di PAZ. Nel dialogo serrato con la storia, Durs Grünbein, poeta, saggista e traduttore tedesco (Dresda) tra le voci liriche più illustri della scena contemporanea della letteratura europea, deriva nell’antologia “Le parole non dormono” (Crocetti Editore, 2023) le premesse per una diagnosi del presente attenta a cogliere le mutazioni antropologiche in atto su scala globale. Dialoga con il poeta Valentina Di Rosa, professoressa di letteratura tedesca contemporanea e traduzione letteraria all’Università Orientale di Napoli. il bilinguismo e la potenza che la lingua volgare ha nel generare e dare vita alla lingua grammaticale (8 settembre) nella tesi di Giorgio Agamben, uno dei pensatori più influenti della nostra epoca. L’inno, il canto in onore degli dèi – è invece stato per secoli la forma per eccellenza della poesia e del pensiero nel mondo classico, nell’appassionante ricerca della filosofa Nicoletta Di Vita “Il nome e la voce. Per una filosofia dell’inno”, Neripozza 2022. Dialoga con l’autrice Elenio Cicchini, filosofo.
I conflitti sociali e di potere che indirizzano il nostro linguaggio: termini taglienti e di difficile comprensione come “inclusione attiva”, “reddito di cittadinanza”, “workfare”. Roberto Ciccarelli nel suo libro “L’odio dei poveri” (Ponte alle Grazie, 2023) fa una rigorosa inchiesta politico-filosofica sul welfare e decostruisce un importante pezzo di storia e di microfisica del potere attuale. Dialogano con l’autore Antonio Bove e Alessandro Cauli. I poveri, in bilico costante tra vittorie e cadute, espedienti e fatica. Come la “Storia di mia vita” l’esordio letterario di Janek Gorczyca (Sellerio, 2024), l’autore polacco, homeless, che vive a Roma da più di trent’anni, per strada, in case occupate, edifici abbandonati, marciapiedi, sotto un balcone. Racconta tutto, in una lingua non sua, appresa per strada e tra la gente. Dialoga con l’autore Christian Raimo, giornalista e scrittore, storico amico del festival che torna a Seneghe dopo alcuni anni. Il ricordo di Franc Ducros, saggista, traduttore di poesia, grande poeta francofono e grande amico del Cabudanne, scomparso lo scorso agosto. Insieme alla moglie Giselle Pierra, Mario Cubeddu e ai redattori della rivista occitana di poesia OC., l’omaggio tra presentazioni, reading, e ascolti tratti dal libro “Poésie, figures traversées”, Théétète Editions, 2023, a lui dedicati. L’incontro dedicato a Maria Giacobbe con Maurizio Ciampa e la poetessa Mariangela Sedda.Al Cabudanne 2024 come da tradizione ci saranno tra le più importanti voci poetiche della Sardegna, come il poeta sardo Sergio Cicalò con “Gli occhi chiusi e lo specchio”, dialoga con l’autore Michele Dattilo; Bastiana Madau con la nuova edizione del suo libro Le maestre dell’università sconosciuta; uno spazio all’arte poetica di Maria Lai è invece dedicato l’appuntamento con il libro di Silvia Loddo, in compagnia di Livia Crispolti e Pietro Clemente.E ancora tanti altri appuntamenti in calendario: Apocalisse Tascabile di Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, produzione Sardegna Teatro. In collaborazione con il Sardegna Teatro, Comune di Paulilatino, PLUS di Ghilarza e Unione dei Comuni del Guilcer; Michele Arcangelo Firinu con Il Piede sulla Luna (Fermenti oglioe letture a cura di Federico Crobe; Il vuoto della perdita tra immaginazione e sogno ad occhi aperti nel nuovo romanzo dello scrittore sassarese Alberto Capitta “La tesina di S. V.”, il Maestrale, 2023, dialoga con l’autore Simone Cireddu; Linguaggi poetici. Monologo e letture a cura di Giuseppina Pintus, tratto da Difficoltà di genitori di Stig Dagerman, numero 16-17 de “Gli asini”, giugno/settembre 2013; Giancarlo Porcu con Un ribelle nell’ombra. Vita e opera di Pasquale Dessanay (Il Maestrale 2023). Dialoga con l’autore Mario Cubeddu; A sa Biddobranesa, abbigliamento della comunità di Villaurbana tra l’Ottocento e il Novecento (Fondazione di Sardegna, 2023), a cura di Associazione culturale Biddobrana, Dialogano con i curatori del volume Leandro Ventura e Vincenzo Santoro. Coordina l’incontro Marcello Marras; Angelo Mazza, Jump (Il Maestrale 2024). Con Duilio Caocci. Appuntamento in collaborazione con la Fondazione Faustino Onnis e Festival Letterario Anderas; lo spettacolo Stand-up Poetry, Produzione TrentoSpettacoli di e con Lorenzo Maragoni. Appuntamento in collaborazione con Sardegna Teatro; il poeta Mauro Liggi, presenta il suo ultimo libro, Alla terra i miei occhi (Interno Libri, 2024). Dialoga con il poeta Simonetta Milia; Nicola Piredda presenta il nuovo album SHARDIRLAND (2024); Roberto Bizzocchi, Romanzo Popolare. Come i Promessi sposi hanno fatto l’Italia (Laterza, 2022). Dialoga con l’autore Raimondo Cubeddu. La presentazione del documentario di Agostino Marco D’antonio: Il dito e la luna (ISRE, 2023). Dialoga con l’autore Myriam Mereu. Il tema dell’inclusione verrà affrontato in compagnia di Mauro Mottinelli, Non ti sento ma ti ascolto (Armando Editore, 2021). Dialoga con l’autore Camilla Cubeddu. Simonetta Ortu (interprete LIS); Claudio Metallo, Kamikaze Blues Explosion (Marotta&Cafiero, 2023). Dialoga con l’autore Nicol* Angrisano.
GLI APPUNTAMENTI MUSICALI. Oltre all’appuntamento con la performance poetica/sonora in compagnia di Gianni Maroccolo, il 6 settembre alle 24:00 al Campo della Quercia, il Cabudanne 2024 ospita nella stessa serata, ma un’ora prima, il dj set di Kornelia Binicewicz; il 5 settembre a Putzu Arru (ore 23:00) il concerto della blues woman sarda Irene Loche, di rientro da Los Angeles (USA) dove ha inciso e prodotto il suo ultimo lavoro, presto in uscita. Nei giorni a seguire, il 7 settembre in Partza de sos Ballos (ore 22:00) si esibirà il Trio Mandili, un trio vocale georgiano tutto al femminile che riprende la tradizione dei canti polifonici con l’accompagnamento del panduri (strumento tradizionale a tre corde), in compagnia de Su Cuntrattu Seneghesu. A chiudere le buonenotti, sabato 7 settembre alle 23:30 al Campo della Quercia, ci sarà il gruppo hip-hop napoletano “Sangue Mostro” (Speaker Cenzou, Ekspo, Ale Zin, DJ Uncino) che hanno scelto Seneghe e il Cabudanne come tappa sarda del loro primo concerto in Sardegna. Nel corso delle anteprime il 28 agosto anche il concerto del rapper nuorese Bakis Beks, alla Domo de sa poesia, ore 23:00.
I LABORATORI E LE MOSTRE DEL CABUDANNE 2024. Per i più piccoli, si conferma il laboratorio dell’attrice Pina Di Gennaro (regista e attrice, tra l’altro, nella serie L’amica geniale) -Teatri di Seta- dal 6 all’8 settembre. Il ritorno anche del laboratorio della “non-scuola del Teatro della Albe” dal 29 agosto al 5 settembre, a cura di Roberto Magnani, Laura Redaelli e Cinzia Buccinelli, in collaborazione con il Teatro delle Albe e Ravenna Teatro e con l’Istituto Comprensivo di Santu Lussurgiu. Una appuntamento con l’esperienza teatrale antiaccademica del Teatro di Ravenna che coinvolge tanti giovanissimi del paese.Un terzo laboratorio è invece dedicato alla serigrafia e alla poesia, a cura della Micro Stamperia del Quarticciolo, dal 4 all’8 settembre. Per iscriversi ai laboratori, aperti e gratuiti, basterà scrivere alla mail dell’organizzazione segreteriacabudanne@gmail.com. La mostra del Cabudanne de sos Poetas 2024 è invece dedicata ai venti anni del festival. Grazie alla generosità di Francesco Pintore, fotografo e giornalista, si potrà ripercorrere la prima edizione del festival del 2005, attraverso la sua mostra fotografica “Binti”. Si tratta di 27 scatti selezionati che riportano agli albori del festival a Seneghe che ebbe inizio nel settembre del 2005. La mostra, allestita nei locali della Domo de sa Poesia, sarà visitabile dal 5 settembre all’8 settembre.
LE LOCATION DEL FESTIVAL. Il Cabudanne festeggia i suoi venti anni ritornando all’interno dei luoghi storici del festival: Partza de sos Ballos, Arruga de Putzu Arru, insieme all’antico frantoio de sa Prentza de Murone e il suggestivo Campo della Quercia. Dalla mattina a notte tarda, come da tradizione.
PUNTO RISTORO. Il punto ristoro, come avviene ormai da sei anni, è curato dallo chef sardo Pierluigi Fais, patron del ristorante cagliaritano Josto.
MEDIA PARTNER. Anche quest’anno i nostri media partner contribuiscono alla riuscita del festival e alla sua fruizione. EJA TV, Terra de Punt Srl si occuperà delle dirette streaming del festival, in collaborazione con Inoke e il network Sardegnaeventi24.