
Al museo di San Vero Milis proseguono le visite guidate e si sperimenta l’intelligenza artificiale
Santeru, il Museo Civico di San Vero Milis, continua ad accogliere visitatori con la mostra “Dalla pietra, dall’acqua, dalla terra e dal fuoco. Antichi artigiani a San Vero”, realizzata dalla Soprintendenza di Cagliari e Oristano, in collaborazione con il Comune di San Vero Milis, grazie al Piano di Valorizzazione del Ministero della Cultura.
Ma con la regia della direttrice Barbara Panico, sono previsti anche eventi collaterali e aperture straordinarie. Dopo l’appuntamento svolto il 4 gennaio, con una visita guidata alla mostra a cura della stessa direttrice, un nuovo nuovo evento è fissato per sabato 25 gennaio alle 18. Sarà la volta del Dott. Antonio Flore, che con un racconto dal titolo “Signorotti e banditi tra Sinis e Montiferru” accompagnerà tutti i partecipanti tra le affascinati vicende della Sardegna Ottocentesca. Laureato in scienze politiche con indirizzo storico politologico, Antonio Flore è un operatore culturale che da anni lavora fattivamente alla realizzazione di progetti di studio e divulgazione storica, in particolare tra Montiferru e Barbagia, facendo del banditismo in Sardegna uno dei suoi principali campi di studio e ricerca. Al Santeru racconterà inedite pagine di storia locale che fanno luce su un Sinis ancora poco conosciuto. Al termine dell’incontro, il museo offrirà a tutti i partecipanti un aperitivo.

È invece prevista per febbraio prossimo, con data ancora da definirsi, la presentazione di un progetto, in fase di sperimentazione in questi ultimi mesi. Gli utenti del Museo Santeru avranno a disposizione una postazione informatica dedicata, nella quale potranno utilizzare una guida digitale, basata sull’intelligenza artificiale. Questa sarà in grado di interagire con i visitatori, utilizzando il linguaggio naturale e fornire così approfondimenti e notizie specifiche basate sulla selezione di articoli scientifici relativi al patrimonio storico e archeologico del territorio, che si renderanno accessibili a tutti tramite scambio di informazioni testuali e vocali, in lingua italiana e inglese. Il Museo Santeru sarà dunque il primo museo in Sardegna ad impiegare l’intelligenza artificiale ai fini della divulgazione e della comunicazione archeologica.