Amianto, l’allarme non si spegne. Ghisu: “Siti ad alto rischio da bonificare subito”

La sala Giunta della Provincia di Oristano ha ospitato un incontro istituzionale promosso dall’Amministratore Straordinario Battista Ghisu con l’Associazione ex Esposti Amianto, presieduta da Giampaolo Lilliu.

Presenti all’incontro anche Antonello Arca, Ugo Deidda, Franco Pasquini, Giuseppe Massidda, Domenico Cuozzo e il Dirigente del Servizio Ambiente della Provincia, Raffaele Melette, affiancato dalle funzionarie Manuela Urracci e Luigia Neri.Al centro dell’incontro, le gravi problematiche sanitarie e ambientali legate alla presenza di amianto nei territori di Oristano e Marrubiu, due località che ancora oggi portano il peso di un passato industriale mai bonificato.

“Di amianto si continua a morire e non bisogna abbassare la guardia – ha dichiarato Ghisu – Occorre avviare un processo serio di sensibilizzazione e spingere lo Stato e la Regione a riconoscere Oristano e Marrubiu come siti a rischio ambientale. Solo così si potrà ottenere un finanziamento adeguato per le bonifiche.”

Giampaolo Lilliu ha ricordato che, mentre in gran parte d’Italia i siti contaminati da amianto sono stati bonificati, le due fabbriche del territorio oristanese – la Sardit a Oristano e la Cema Sarda a Marrubiu – risultano ancora intatte sotto il profilo ambientale. “Basta scavare pochi centimetri per trovare amianto – ha spiegato – Queste aree rappresentano una vera bomba ecologica, e i morti non si contano più. L’ultimo, un architetto della provincia.”

La riunione in Provincia

Non solo ex lavoratori, ma anche familiari, bambini e persone entrate in contatto indiretto con le fibre sono esposti ai rischi. Per questo Lilliu chiede di estendere la sorveglianza sanitaria anche ai familiari degli ex esposti. Dal censimento porta a porta effettuato in passato dall’Associazione, è emerso come l’amianto sia ancora presente nei tetti delle case, nelle tubature dell’acqua potabile, nei serbatoi, negli edifici pubblici e nei Consorzi di bonifica in tutto l’oristanese. “Il problema non è solo ambientale – ha aggiunto Ghisu – ma anche economico: smaltire l’amianto ha costi elevati, e spesso viene abbandonato nelle campagne, alimentando le discariche abusive.”

Il Dirigente Melette ha confermato che dal 2022 la Provincia non pubblica più bandi per la rimozione dell’amianto. L’ultimo, con un budget di 2,5 milioni di euro, ha erogato contributi per circa 700 mila euro a 593 cittadini. “La graduatoria è quasi esaurita – ha detto – molti hanno rinunciato per i tempi lunghi.”

L’amministratore Ghisu intende sollecitare la Regione Sardegna non solo per finanziare nuove bonifiche, ma anche per adeguare i contributi ai cittadini: “Serve un nuovo bando, con premialità per chi ha già agito e per i virtuosi. Chiederemo un contributo straordinario alla Regione: questa Provincia ha già pagato troppo in termini di vite e salute.”

L’incontro si è concluso con un ringraziamento all’Associazione ex Esposti, in prima linea dagli anni Ottanta dopo il primo confronto con i lavoratori di Casale Monferrato, città simbolo della lotta all’amianto.

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