Malasanità oristanese. Anche dall’Ordine dei medici stoccata ai vertici della politica regionale
L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Oristano “alla luce degli ultimi drammatici avvenimenti, esprime sconcerto e rabbiosa inquietudine, per l’esito catastrofico su cui e` venuta a franare l’assistenza sanitaria in città` e nell’intera provincia, colta, ancora una volta, impreparata di fronte all’ennesima emergenza causata dalla carenza di professionisti e personale sanitario, davanti alla nuova inarrestabile ondata di contagi e ricoveri dovuti al coronavirus”. Dopo i sindacati, un altro nuovo attacco alla giunta regionale arriva dal territorio di Oristano, dove si sta consumando lo smantellamento progressivo dell’ospedale San Martino. Il Pronto Soccorso, come reso noto ieri da 5 sigle sindacali, è occupato da pazienti covid, alcuni dei quali in condizioni gravissime, con gran parte del personale operativo contagiato e quindi posto fuori servizio dai turni di lavoro. C’è un solo medico rimasto in servizio per i codici rossi e gialli, mentre nei reparti del San Martino si contano decine di persone infette, tra sanitari e utenti. “E`da sottolineare l’abnegazione con cui medici e operatori hanno continuato e continuano a lavorare, nonostante le enormi difficolta’ – dichiara il presidente Antonio Sulis-. Ma sono troppi i rischi e le responsabilità che devono assumersi in un contesto di complicata criticità`, costretti, in tale situazione, a proseguire per ore, dopo aver terminato il proprio turno, rischiando di superare il livello di tolleranza e stress correlato, con possibili e prevedibili gravi conseguenze. Questa situazione ha portato alla malattia da COVID 19 molti medici”.

In una situazione di tale degrado, l’indice è puntato verso la politica: “Nonostante le ripetute rassicurazioni e gli impegni assunti dai vertici politici regionali e locali, le inefficienze e le carenze di personale e mezzi sono peggiorate ulteriormente, sia nei presidi ospedalieri che nei servizi territoriali”. È di questi giorni la notizia di alcuni comuni della provincia, come Cabras e Uras, con centinaia di residenti privi dell’assistenza della Medicina di Base e della Guardia Medica: “Ribadiamo a gran voce che in questo momento e` necessario e indispensabile nella nostra provincia, che non può più` garantire le emergenze e i livelli essenziali di assistenza previsti dalla legge, che coloro che sono demandati a gestire la Sanità` Pubblica, provvedano con urgenza immediata a colmare le colpevoli carenze e ripristinare sicurezza di servizi e operatività`, che riporti dignità di assistenza e cura ai cittadini della nostra comunità` territoriale” – conclude il presidente dell’Ordine, Antonio Sulis.