Cabras approva lo statuto della Fondazione Mont’e’ Prama. Ma non a tutti piace la longa manus ministeriale

Il Consiglio Comunale ha approvato atto costitutivo e Statuto della Fondazione Mont’e Prama, in vista dell’imminente arrivo, previsto per il primo luglio, del Ministro alla Cultura Dario Franceschini e del Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, per la firma dei documenti alla presenza di un notaio.

“E’ un momento importante per questo Consiglio Comunale, per questa amministrazione e per tutta la comunità cabrarese – dichiara il Sindaco Abis -. Oggi è il punto di arrivo di un percorso iniziato diversi anni fa, a seguito del primo grande restauro del 2008 e poi proseguito fino alla firma dell’accordo di valorizzazione del 2017. Oggi però è anche un nuovo punto di partenza che porterà a un forte salto di livello nella programmazione e gestione del patrimonio dei beni culturali di questo territorio: Mont’e Prama, Tharros, l’ipogeo di San Salvatore, la Torre di San Giovanni di Sinis.

In questi ultimi due anni, le trattative per arrivare alla nascita della Fondazione sono state complesse, ci sono stati anche momenti di forte tensione. “Ma è stata sempre posta al centro la comunità locale, il ruolo, la sua dignità e l’identità del patrimonio immateriale. Alla fine ha prevalso il rispetto delle parti e la condivisione convinta del grande progetto da parte del Ministro della Cultura e del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna -prosegue Abis -. Ora, in questo documento, c’è scritto nero su bianco che tutto il patrimonio sarà conservato ed esposto nel Museo Civico di Cabras e quando si parla di Museo non si intende solo l’immobile ma l’intero territorio, un museo a cielo aperto”.

Il Sindaco Andrea Abis

La discussione in consiglio comunale, però, è stata caratterizzata anche da proteste dell’opposizione. Su tutti, Antonello Manca, che ha abbandonato la seduta: “Il Comune ha un ruolo fortemente minoritario all’interno del consiglio di amministrazione della Fondazione e questo non è pensabile. Il Ministero, anziché essere sopra le parti, non ha garantito uno stato particolare per il nostro Comune, e si comprende ancora meno perché il Presidente della fondazione deve essere un funzionario venuto da chissà dove. Non capisco neanche il lavoro della Regione Sardegna, che anziché difendere la proprio Autonomia Statutaria, non ha posto un argine allo strapotere dello Stato, in difesa degli interessi di tutta l’isola e di tutti i sardi e anche del Comune di Cabras, a cui dovrebbe essere assegnata la Presidenza della Fondazione Mont’e Prama, per garantire gli indirizzi, la progettualità e l’operatività della Fondazione stessa, per quello che oggi sono i Giganti e domani saranno le scoperte a Mont’e Prama”.

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