Cammini intorno al Lago Omodeo. Successo a Ula Tirso, ora Sorradile
In 60 hanno preso parte al 6° cammino lungo i passi della memoria da Ula Tirso alla Diga Santa Chiara. A far da cicerone il parroco don Alessandro e il Sindaco Danilo Cossu nella chiesa de La Maddalena. Tanti i pellegrini e tra questi anche i primi cittadini di Ghilarza, Stefano Licheri, e la sindaco di Ardauli, Tina Fadda.
Dopo aver ricevuto il benvenuto del primo cittadino Cossu e ascoltato le note storiche sulle chiese da parte di don Alessandro, il gruppo dei pellegrini ha percorso i 3,5 km sino alla diga lungo un sentiero intriso di memoria e di storia, di fatica e sudore, di gioia e di sofferenza.

Immersi nella natura, raggiunti di continuo dai profumi della terra bagnata e dalle fragranze della macchia mediterranea, di tanto in tanto i camminanti sostavano per ricompattare il gruppo, osservare le greggi al pascolo e ammirare le tracce archeologiche come ciò che resta della tomba dei giganti, ora incastonata in più pezzi nei muretti a secco. Qui le pietre del cammino ancora parlano e raccontano il loro lasciarsi plasmare nei secoli dalle ruote dei carri che salivano e scendevano verso i campi più fertili carichi dei frutti della terra o della legna da portare in paese per riscaldare la casa e per cucinare. Impossibile, inoltre, non fermarsi ad ammirare l’anfratto, dove sedere a riposarsi o trovare riparo in caso di pioggia.
La giornata splendida ha favorito il cammino lento e ha fatto rivivere l’esperienza di quegli uomini e di quelle donne che nei secoli passati traevano di che vivere nel discendere a valle, sino ai campi attraversati dal Tirso, quando la diga doveva essere ancora costruita e, poi, in seguito, quando migliaia di lavoratori vi si recavamo per la sua costruzione. Un percorso della memoria, vissuto oggi con riconoscenza e gratitudine, in un ascolto ricco di silenzio rispettoso verso chi non c’è più ma vive nei ricordi, nei pensieri di tanti, nei sentimenti, e patimenti di chi ogni giorno percorreva quel tratturo per la sopravvivenza di sé e dei propri familiari.

Giunti alla diga, si è pregato con le parole di papa Francesco contenute nella Laudato sì perché cresca l’impegno da parte di tutti per custodire e aver cura della Terra seminando bellezza e non inquinamento in ascolto del grido dei poveri. A tutti è stato chiesto di saper fare un uso accorto dell’acqua. Giunti al ponte della diga, lo si è attraversato sino ad arrivare sotto l’epigrafe dove vi sono incisi nomi di chi ha progettato la diga, la data dell’inaugurazione alla presenza del Re Vittorio Emanuele III (28.4.1924), insieme alla cifra dei 16mila lavoratori, lavoratrici e dei prigionieri austriaci (400 e più), che hanno faticato e diversi dei quali, come la sorella di Gramsci, Emma, morirono durante i lavori di edificazione della diga, la più allora al mondo con i suoi 70 metri e lunga 260. Poteva contenere sino a 400 milioni di metri cubi e l’invaso era lungo 20,5 km quadrati.
“I cammini – ha detto il sindaco Danilo Cossu -, sono il futuro per i paesi del Guilcier-Barigadu. Bisogna crederci”. Dal canto suo, il sindaco Licheri di Ghilarza, ha sottolineato come” la presenza numerosa dei pellegrini sia un motivo in più per continuare a lavorare per attrarre un flusso costante di pellegrini che vengano a visitare i 23 novenari, i tanti siti archeologici e la bellezza del paesaggio”.
La sindaca di Ardauli ha invitato quindi a non mancare all’8° cammino nel suo borgo (18.12.2022). “Sarà anche un’occasione – ha precisato – per visitare le bellezze del nostro territorio e i mercatini di Natale allestiti nel paese”. Don Ignazio infine, ha ringraziato tutti per la larga partecipazione e per accoglienza e il dono dell’album con le cartoline del centenario della diga (2018), offerto ai partecipanti dal primo cittadino Danilo Cossu. Altrettanta gratitudine è stata espressa al parroco don Alessandro per aver fatto gustare con le sue note storiche l’importanza del patrimonio chiesastico di Ula Tirso. Infine, ha invitato ancora una volta i partecipanti a percorrere il prossimo cammino, che si terrà domenica 11 dicembre, a partire dalle 14:00, alla scoperta dei tre novenari di Sorradile e dell’ineguagliabile sito archeologico di Su Monte. Il sito, su gentile richiesta del sindaco Pietro Arca alla Soprintendenza, sarà reso fruibile in via eccezionale per un’ora ai pellegrini dei cammini attorno al lago Omodeo.