Cera (Fi): “Sanità non sia terreno di scontro. Nel collegato tante norme positive”
“La sanità non deve essere tema di propaganda politica, non può e non deve essere fatta speculando sulla pelle delle persone. E’ un argomento serio e alla banale demagogia, per la risoluzione dei problemi occorrono i fatti”. Così il consigliere regionale di Forza Italia, Emanuele Cera, interviene sul dibattito che riguarda il difficile momento del sistema sanitario pubblico anche in provincia di Oristano.
“Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità, anzi, siamo impegnati quotidianamente alla ricerca di possibili soluzioni ai problemi, ma e occorre ammettere onestamente che la situazione della sanità è molto seria e delicata – aggiunge Cera -. E’ altrettanto vero, però, che gestiamo una situazione drammatica, figlia di una programmazione assente da decenni. Una crisi che riguarda il personale medico, che non si può formare e professionalizzare dall’oggi al domani. Da qui, nostro malgrado, è nata l’esigenza di affidare la gestione di alcuni pronto soccorso ai cosiddetti medici in affitto”, non sarà la riposta ottimale, sarà dispendiosa e non equa nei trattamenti economici tra medici, ma è comunque una risposta temporanea in un momento in cui occorre gestire l’emergenza, così come è una soluzione d’emergenza e tampone l’istituzione degli Ascot.
Il riferimento è alla proposta di legge depositata dal gruppo dei Progressisti in consiglio regionale, che merita una riflessione: “I colleghi definiscono fallimentare l’esperienza dei medici in affitto, fenomeno che interessa tutta Italia, ma in alcune realtà come Oristano e il Sulcis rappresentano un “rimedio” necessario perché l’alternativa sarebbe avere servizi importanti come il pronto soccorso chiusi”.
L’Amministrazione Regionale, l’Assessorato alla Sanità e il Consiglio, in una azione unitaria, sta portando avanti ogni iniziativa utile e possibile per migliorare la situazione, col collegato alla finanziaria, ha introdotto importanti provvedimenti che andranno a mitigare e in alcuni casi a risolvere le situazioni più difficili. Ne è convinto l’asponente azzurro: “Con l’indice di sofferenza andiamo a individuare le sedi con le carenze maggiori, doverecluteremo il personale necessario, che giustamente va incentivato e per questo abbiamo aumentato il tariffario delle prestazioni aggiuntive e allocato 5 milioni da utilizzare per incentivare con un’indennità integrativa regionale le discipline carenti nei presidi ospedalieri critici. L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente i tempi delle liste d’attesa e di garantire i livelli essenziali di assistenza. Per questo motivo abbiamo inserito una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, da destinare ai medici di medicina generale”.
Altre importanti norme sono state approvate per il reclutamento dei medici stranieri, il trasporto dei dializzati nei centri di cura, il potenziamento della rete dell’emergenza urgenza e dello screening prenatale, oltre ad un considerevole aumento delle borse di specializzazione regionali per la formazione specialistica di giovani medici negli atenei di Sassari e Cagliari che va di pari passo con un aumento, da questo anno accademico, del numero delle immatricolazioni alle facoltà di Medicina e Chirurgia con 90 posti in più a Cagliari e 60 in più a Sassari. “Questi sono i fatti a cui facevo riferimento, mentre alcuni politici dall’altra parte della barricata strillano e urlano allo scandalo, pur appartenendo alla classe politica che ha governato la nazione e la regione per decenni e che ha contribuito in modo considerevole a creare l’attuale situazione, non solo in Sardegna. L’appello che rivolgo è allora quello di abbassare i toni del dibattito e lasciare fuori gli scontri politici e su temi come quello della sanità si arrivi a costruire un percorso collaborativo e condiviso. A chiedercelo sono soprattutto le persone in sofferenza”