Comunità energetica. Da Silì…

Pinna: prototipo quartiere a energia zero. Energia che consuma, la produce anche. Sfruttare risorse Pnnr per ovviare a caro energia. Parte da Silì, per estendersi in tutta Oristano. Vogliamo creare una comunità energetica, non è chiusa. Chiunque può aderire in qualsiasi momento.

Vargiu (consulente?): Comunità energetica rinnovabile, quindi che fa utilizzo di fonti alternative. Occorre cambiare cultura del consumo. Attaccare quando conviene, con fotovoltaico si può.

Vero punto è la Produzione: cittadino diventa produttore, non più solo consumatore. Bisogna fare in modo che energia venga prodotta e consumata dentro comunità. Quella che va in rete, viene pagata secondo leggi del mercato. Incentivo di 100 euro a megawattora per….

Forma giuridica per costituirla? Quella che si vuole. Serve atto costitutivo e statuto. Risparmio da un minimo del 10%, mediamente chi l’ha fatta parla del 20% almeno.

crea posti di lavoro, perché comunità va gestita. In Sardegna, Comune di Fluminimaggiore per ovviare a spopolamento ha deciso di fare cooperativa di comunità.

Ad oggi pochi paletti: 1 megawatt minimo (1000 kilowatt, quindi 300 faniglie?) e soci collegati ad un’unica cabina. Mancano decreti attuativi e delibera autorità.

Occorre partire subito, entro Dicembre direi prime adesioni. Gse deve riconoscere comunità. Non è necessario avere impianto. Però il 70% deve essere nuovo.

In Sardegna, Benetutti e Berchidda, xche sono proprietari della loro rete, hanno già fatto comunità, con azienda elettrica municipale.

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