
Controlli dei Carabinieri in provincia di Oristano. Fioccano le denunce per diversi reati
Si intensifica nei fine settimana l’attività di prevenzione dei reati disposta dal Comando Provinciale dei carabinieri, che ha svolto un servizio ad ampio raggio con le Compagnie di Oristano, Ghilarza e Mogoro. Cone ogni fine settimana, i controlli sono indirizzati su esercizi pubblici, circolazione stradale ed al contrasto dello spaccio e dell’assunzione di sostanze stupefacenti tra i giovani.
In totale sono stati identificati e controllati 760 persone, di cui 130 pregiudicate, e 370 automezzi. 6 le contravvenzioni elevate per violazioni al Codice della Strada, 6 esercizi pubblici controllati.
Ad Oristano una persona è stata denunciata, poiché ritenuta responsabile di furto aggravato. Dopo aver forzato la portiera di un’autovettura lasciata regolarmente in sosta nei pressi dell’Ospedale San Martino, l’uomo si è appropriato di un portafogli utilizzando poi le carte di credito trovate al suo interno per il pagamento di merce in un centro commerciale del capoluogo.
A Morgongiori quattro persone sono state denunciate in stato di libertà poiché responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di munizioni. Nel corso di perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati un grammo di hashish ed un grammo di marijuana, un bilancino di precisione, 23 cartucce calibro 12 illegalmente detenute.
Ad Albagiara ed Usellus, due persone sono state denunciate poiché, nel corso di un normale controllo alla circolazione stradale, sono state sorprese alla guida delle rispettive autovetture con un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge. Le patenti di ritirate nell’immediatezza.
A Nurachi una persona è stata denunciata in stato di libertà poiché responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione di beni culturali. Nel corso di una perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati 60 grammi di marijuana, un grammo di hashish e 19 frammenti di anfore di epoca romana di presunto interesse culturale. I reperti archeologici sono stati affidati alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari per qualificarne interesse culturale, epoca e valore.