Crisi lattiero-caseario. La Coop Arborea chiede ristori per 10 mln e investimenti in energia verde

Oggi, nel corso dell’audizione in V Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale, sono intervenuti Remigio Sequi, presidente di Latte Arborea che raggruppa 190 aziende agricole sarde rappresentative di circa il 94% del latte vaccino prodotto nell’Isola, e Walter Mureddu, presidente della Cooperativa Produttori, specializzata in vari segmenti dell’ortofrutta e nella produzione di carni bovine.

I PROBLEMI. Il presidente Sequi ha ripercorso la situazione di difficoltà vissuta dal settore lattiero-caseario, caratterizzata da un aumento dei costi delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica cresciuti del 35%, che vanno a sommarsi ai rincari dell’energia elettrica (+300%) e del gasolio agricolo (+60%). Al cospetto dei consiglieri di maggioranza e opposizione, Sequi ha poi rimarcato il generale deprezzamento subito dal prodotto in Italia e la situazione di incertezza relativa all’erogazione del premio previsto nel protocollo d’intesa della filiera del latte vaccino, introdotto sino a marzo 2022: una condizione di precarietà aggravata dalla componente insularità che genera maggiori costi di gestione logistica e trasporto di materie prime e prodotti per le aziende sarde. L’esposizione del settore del bovino da latte all’incremento dei costi di produzione è stata recentemente confermata anche dall’Ismea, che a metà febbraio ha sottolineato come il comparto sia tra i più soggetti agli aumenti dei costi produttivi generati dalle tensioni dei prezzi delle materie prime.

LE RICHIESTE. “La situazione emergenziale del settore – ha dichiarato il presidente della cooperativa lattiero casearia di Arborea – impone forme immediate e concrete di aumento della remunerazione del latte prodotto. Uno stanziamento di 10 milioni di euro darebbe ossigeno ai produttori del distretto e favorirebbe un rialzo della remunerazione litro/latte di 4,7 centesimi. Il mancato accoglimento di tale richiesta rappresenterebbe un colpevole fallimento per la classe politica perché verrebbero sottovalutate le istanze espresse da un settore strategico di primaria importanza per l’economia regionale. Per evitare di ritrovarci a fronteggiare nuovamente in futuro le conseguenze di questa grave situazione di crisi del settore lattiero caseario – ha aggiunto Sequi – urgono interventi immediati, per il contingente, e strutturali per il futuro prossimo. A questo proposito riteniamo strategici e prioritari gli interventi di efficientamento non solo energetico, sia degli stabilimenti di produzione della 3A, sia delle stalle, ad esempio il potenziamento del fotovoltaico sulle coperture degli edifici”.

TAVOLO CON LA GDO. In relazione, infine, alla mancata applicazione dell’accordo nazionale sul premio da destinare agli allevatori previsto nel protocollo d’intesa della filiera del latte vaccino, il presidente Sequi ha annunciato in audizione che “al più presto chiederemo un tavolo con i rappresentanti della GDO in Sardegna per istituire con le sigle sindacali un accordo interno al nostro territorio”.

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