Eolico. “Comune e Consorzio Industriale non decidono dove saranno installate le pale”
Sul tema dell’eolico, in particolare dei progetti off-shore, il Comune di Oristano e il Consorzio Industriale puntualizzano quali sono i rispettivi ruoli nella decisione di ospitare uno stabilimento per la realizzazione di impianti eolici.
“Il CIPOR non ha competenza sulla dislocazione degli impianti eolici – scrivono dall’Ente consortile -.
Nell’ambito di quanto di sua competenza, ha esaminato la richiesta della società Seawind – Oristano CAP, presentata per la concessione di un lotto di terreno dove realizzare uno stabilimento di produzione di impianti eolici offshore.
L’iniziativa industriale, che è compatibile e in linea con le politiche di questo ente, prevede un investimento di 380 milioni di euro, con l’impiego diretto di 500 addetti più l’indotto”.
A rinforzare la posizione del Consorzio, anche le dichiarazioni del Sindaco Massimiliano Sanna: “
“Il Comune di Oristano non ha concesso alcuna autorizzazione all’insediamento di impianti eolici nel suo territorio, né nell’area industriale di sua competenza. Il lotto di terreno in questione è stato assegnato a seguito di una richiesta di un imprenditore privato, che intende utilizzare l’area per la produzione di componenti eolici destinati all’intera area mediterranea – precisa il Sindaco Sanna -. È fondamentale chiarire che l’installazione di questi impianti nei vari territori non è evidentemente di competenza né del Consorzio Industriale né del Comune di Oristano”.
Il consiglio di amministrazione del Consorzio Industriale aveva dato il via libera all’assegnazione di un lotto di 50 ettari a marzo 2022. L’area, che si affaccia sull banchina e che era libera da altri insediamenti, successivamente è stata aumentata a 74 ettari e infine ad agosto 2023 è stata definitivamente stabilita in 68 ettari. Ad aprile del 2024 il Cda ha espresso parere favorevole preliminare al progetto. Il parere definitivo verrà espresso in sede di conferenza di servizi, che non è ancora stata indetta. Il processo autorizzativo sarà lungo e complesso in quanto è prevista anche la procedura della VIA. Lo stabilimento, in linea con la normativa vigente, dovrà essere pienamente compatibile con la destinazione urbanistica dell’area dove sorgerà e non sarà fonte di inquinamento.
“Si precisa anche che i porti di Augusta, Civitavecchia, Taranto e Marsiglia si sono candidati ad ospitare strutture analoghe – si legge nella nota divulgata dall’Ente -. Il CIPOR ritiene che l’iniziativa industriale rappresenti un’opportunità per questo territorio, che potrà ricavare benefici in termini di occupazione e di ricadute economiche, senza subire danni al suo ambiente. Allo stesso tempo occorre tenere conto del fatto che gli impianti che saranno costruiti andranno a soddisfare la domanda dell’intero bacino del Mediterraneo, ma non sta a questo Ente entrare nel merito delle sedi che vorranno ospitare impianti eolici”.
Sul tema, ha chiesto chiarimenti la consigliera comunale di Progetto Sardegna, Maria Obinu, prima firmataria di un’interpellanza, con cui si chiede “quale siano il ruolo e le intenzioni del Comune riguardo lo sviluppo industriale e ambientale del territorio”