Festival Dromos. Giorgio Crobu e Veronika Vogel a Oristano

Si divide tra Oristano e Morgongiori l’intenso fine settimana di Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale tra la città di Eleonora e altri centri e luoghi della sua provincia, in corso di svolgimento fino al 14 agosto con il suo ampio cartellone sotto il titolo “People”. Domani sera (sabato 5 agosto) la città di Eleonora ospiterà alle 21.30, il chitarrista oristanese Giorgio Crobu con la cantante e chitarrista tedesca Veronika Vogel in un concerto dal sapore latin jazz nello scenario del Giardino Antiquarium Arborense (biglietto a 10 euro più prevendita).

Giorgio Crobu si caratterizza per un’impostazione estremamente versatile, completata da una tecnica combinata con una grande e complessa armonia. Pupillo di Joe Pass, con il quale ha collaborato nel suo quartetto a due chitarre, Crobu si è imposto nei primi anni Ottanta come uno dei più effervescenti strumentisti della scena berlinese. Ha collaborato con importanti nomi del jazz internazionale, come Buddy Tate, Buddy de Franco, Benny Baily e Al Grey, solo per citarne qualcuno.

Sempre alle 21.30, ma nella suggestiva cornice del Tempio ipogeico Sa Scab’e Cresia nei pressi di Morgongiori, di scena un altro duo, quello formato dal chitarrista olbiese Marino De Rosas, volto noto e di lunga esperienza del panorama musicale sardo, e la cantante e autrice sassarese Denise Gueye.

Autodidatta, Marino De Rosas ha iniziato a suonare la chitarra elettrica a quattordici anni prima di dedicarsi, dai primi anni ’80, allo strumento acustico, componendo brani originali ispirati alla musica popolare dell’area mediterranea e sarda in particolare, usando tecniche di flamenco, classiche e fingerpicking. Dopo un primo lavoro discografico nel 1990, “Kiterras”, nel 1999 ha realizzato “Meridies”, prodotto da Andrea Parodi, seguito nel 2007 da “Femina ‘e mare”, e, nel 2018 da “Intrinada”. Classe 1989, Denise Gueye conta importanti collaborazioni che hanno arricchito il suo curriculum artistico; fra i tanti Bruno Tommaso, Antonella Ruggiero, Mario Biondi & Pino Jodice, Accordi Disaccordi, Mudras, Francesco Piu, Train to Roots. Voce solista e autrice in “Cuentos” dei Barrio Sud (2016), “Be yourself” di Mudras (2017), il suo ultimo disco è in duo con il chitarrista Marco Carta: “Velas Blancas y Ramas Verdes”, dedicato a Federico Garcia Lorca (2022).

Nel secondo atto della serata sarà una produzione originale firmata Dromos e Teatro e/o Musica di Sassari a catalizzare l’attenzione: “Nunca Más Canaries” è il titolo del progetto della cantante Maria Pia De Vito che rende omaggio alle voci femminili del jazz, figure storiche, monumentali, che nel corso dei decenni hanno contribuito a scrivere la grande storia del genere di matrice afroamericana, come Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone e Miriam Makeba. Le Canaries, i canarini, era il nomignolo con cui venivano definite le cantanti jazz negli anni ’20, sottolineandone il ruolo secondario, da attrattore del pubblico, alla stregua di un uccellino in gabbia. La loro forte personalità artistica le affrancò da questo ruolo, aprendo la strada a un modello più libertario e consapevole. Ad affiancare Maria Pia De Vito in questo “Nunca Más Canaries” (biglietto a 5 euro più prevendita) ci saranno le cantanti sarde Francesca Corrias e Daniela Pes, tra le voci più interessanti nel panorama nazionale, e l’Orchestra Jazz della Sardegna diretta da Gavino Mele.

Presenterà la serata il giornalista Giacomo Serreli. Per raggiungere comodamente il sito del Tempio ipogeico Sa Scab’e Cresia verrà attivato un servizio navetta a partire dalle ore 20 al Campo Sportivo di Morgongiori. Si consigliano abbigliamento pratico e scarpe comode. Nel luogo del concerto sarà presente un’area ristoro.

Domenica 6 agosto Dromos resterà nella sua Oristano per tre diversi impegni in agenda. Reduce dal concerto della sera prima, Maria Pia De Vito terrà una masterclass, “Voce corpo emozioni – interpretazione e improvvisazione”, in cui si lavorerà sul suono con esercizi fisici e vocali per trovare naturalezza nel canto, profondità nell’interpretazione e libertà improvvisativa. L’iscrizione costa 20 euro. In serata, due appuntamenti con ingresso libero al Giardino Antiquarium Arborense: il primo, alle 21, è il talk performativo di Manuela Gandini “Qualcosa ci sta sognando”, una lezione/azione concepita come un viaggio nel tempo tra i falsi dèi del Novecento, gli spettri del nazismo e del fascismo, la propaganda politica e le visioni surrealiste; la magia nera del potere omologatore da un lato e il misticismo visionario dell’arte dall’altro, i rituali moderni, l’abbattimento dei monumenti, sino a giungere a una presunta, quanto improbabile, attuale “morte dell’arte” o “nascita” di una visione alternativa all’antropocentrismo. A seguire, la musica del duo composto dal batterista Alessandro Cau e dal trombonista Federico Fenu, in azione a partire dalle 22.30 circa: un progetto raffinato e affiatato dove la sperimentazione percorre strade nuove, intrise di contaminazioni e improvvisazione.

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