Italia Romanica. Tutte le chiese visitabili nell’oristanese il 5 e 6 ottobre

Sono ben 20 i paesi che in tutta la Sardegna saranno protagonisti con le loro chiese costruite in epoca medievale la cui arte romanica è giunta fino a noi. Il grande progetto di Italia Romanica, ideato dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico, giunto alla sua seconda edizione, cresce di anno in anno e in questo 2024 vede il coinvolgimento di nuovi partner. Dopo la collaborazione con “Le Vie dei Tesori” dalla Sicilia e la Fondazione Lemine della Lombardia nella prima edizione, quest’anno si aggiunge una novità significativa: la partecipazione dell’Associazione piemontese “In Collina”, ampliando così ulteriormente la rete di enti coinvolti nel progetto del 2024.

La manifestazione ha avuto inizio il 21 settembre e terminerà il 12 e 13 ottobre 2024, vede il coinvolgimento di oltre 70 chiese e paesi e città in tutta la Sardegna, oltre 100 in tutta Italia. Sono già migliaia i visitatori che hanno partecipato ai primi due fine settimana di aperture straordinarie, rese possibile grazie alla disponibilità della Conferenza Episcopale Sarda, alle Curie e alle parrocchie, oltre che allo straordinario lavoro delle guide turistiche specializzate e altamente formate sull’arte, sulla storia e sul Romanico sardo. In alcune occasioni, saranno gli studenti delle scuole a raccontare dei loro tesori.

Nell’oristanese aprono le porte diversi paesi: a Cabras si potranno scoprire i segreti Chiesa di San Giovanni di Sinis, borgo marino che narra millenni di storia, infatti questa chiesa paleocristiana è stata edificata sul sito dell’antica necropoli della città fenicio-punica di Tharros. A Bosa sarà possibile visitare, con l’ausilio delle guide esperte, la Chiesa di San Pietro extra Muros: edificata in trachite rossa tra il 1062 e il 1073, questo imponente edificio ha ricoperto in passato il ruolo di cattedrale e sede vescovile della città. La facciata, attribuita all’architetto Anselmo da Como, si distingue per la presenza di tre rosoni quadrilobati e archi a sesto acuto. Sabato 5 ottobre a Ghilarza sarà aperta la chiesa di San Pietro di Zuri, che negli anni ‘20 del 1900 fu trasferita, pezzo per pezzo, per evitare che venisse sommersa in seguito ai lavori alla Diga di Santa Chiara. Mentre domenica 6 le visite guidate si sposteranno presso la Chiesa di San Palmerio, al centro del paese del Guilcer, il cui impianto risalirebbe al primo quarto del XIII secolo. A Solarussa, dall’alto di una collina, spicca la piccola chiesa di San Gregorio Magno, che sarà visitabile solo domenica 6 ottobre. Al calendario del centro Sardegna si aggiunge la chiesa di Santa Maria Maddalena a Tramatza: qui è conservato un sarcofago risalente all’epoca giudicale, decorato con bassorilievi raffiguranti un putto pronto a spiccare il volo, due angeli con ali spiegate, una croce bizantina e un turibolo. A Zeddiani sono in programma le visite guidate alla Chiesa di Sant’Antonio di Cellevane che nel corso del tempo subì diverse modifiche. L’edificio, ancora oggi, conserva elementi storici di rilievo, tra cui spiccano il campanile a vela e gli alloggi per bacini ceramici sulla facciata, testimonianze tangibili del suo passato medievale e della sua evoluzione nel tempo. Questa apertura rientra anche nel calendario della quinta edizione dell’evento culturale “Zia Veronica- Le vie dell’arte naive”.

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