Malasanità ad Oristano. Anche Cgil, Cisl e Uil si uniscono al grido di dolore del Cimo

Anche Cgil, Cisl e Uil sono fortemente preoccupate per quanto riportato dal rapporto sulla condizione dell’Ospedale San Martino di Oristano e, di conseguenza, della sanità pubblica oristanese da parte del sindacato CIMO.
“A nulla pare sia servito il grido forte che si è levato dalla piazza di Oristano il 7 Novembre 2020, dove lo stesso sindacato, assieme alle associazioni dei malati e la gran parte dei sindaci della provincia,
hanno invitato la politica regionale e chi governava la struttura territoriale della ASL ad un cambio di passo e ad un intervento immediato che trovasse soluzione a tutte le criticità riassunte poi nel rapporto sulla condizione ospedaliera sopra richiamato” – scrivono i sindacati.


A tutti è noto il forte disagio vissuto dalla popolazione dell’oristanese circa il degrado e la non più sostenibile condizione dei sistemi sanitari sia distrettuali che ospedalieri del territorio.
“Non ci bastano più i racconti di possibili soluzioni che, a turno, chi governa questa Regione, si affretta a dichiarare sui giornali, facendo intendere impegni che poi di fatto sono disattesi. Come non serve che oggi si ricordino, a discolpa, scelte sbagliate fatte dalla politica, sempre per difendere la propria inattività attuale a risolvere i problemi. Come non riteniamo sia una soluzione plausibile appaltare la sanità pubblica a medici esterni, come si sta facendo per l’ospedale di Ghilarza, magari come prova generale per poi replicare l’esperienza anche al San Martino di Oristano”.


Non sono queste le soluzioni e non è questo quello che il territorio si aspetta da chi lo governa.
“E’ arrivato il momento di una forte assunzione di responsabilità da parte della politica regionale e territoriale; lo chiediamo con forza e lo pretendiamo, e a chi non è in grado di dare soluzioni credibili
chiediamo di avere il coraggio di fare un passo indietro” – ribadiscono le tre sigle.
“A tutti i politici dell’Oristanese chiediamo di impegnarsi al fine di pretendere soluzioni immediate e non più rinviabili. CGIL, CISL e UIL continueranno a rivendicare una sanità pubblica per il territorio Oristanese e la
possibilità che ai suoi cittadini siano garantite le giuste cure come sancito dalla nostra Costituzione”.

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