Maltempo Oristano. Ingenti danni alle aziende del terralbese
Non sta risparmiando l’agricoltura l’ondata di maltempo che si sta abbattendo in queste ore in Sardegna. È quanto emerge da un primo report di Coldiretti Sardegna: a pagare i maggiori danni sono gli agricoltori del terralbese. Il forte vento ha scoperchiato diverse serre proprio nel territorio che ricade nei Comuni di Terralba e San Nicolò d’Arcidano. Impianti di fragole soprasuolo, funghi e orticole sono stati sradicati e scoperchiati durante la notte dal forte vento.
Ma anche ortaggi in pieno campo si segnalano già compromessi e non potranno essere più destinati al mercato né del fresco né della quarta gamma. Un report in aggiornamento con i funzionari della Coldiretti che stanno raccogliendo informazioni in tutto il territorio regionale, in un momento ancora molto critico in cui soprattutto il forte vento che si aggiunge alle incessanti piogge stanno creando diversi problemi e tengono in apprensione gli agricoltori e allevatori. Al momento – evidenzia Coldiretti Sardegna – si segnalano diversi alberi abbattuti dal vento che rendono difficile e pericolosa la viabilità in diverse parti della Sardegna.
Nelle prossime ore e soprattutto fra qualche giorno si potrà fare una più dettagliata conta dei danni che non esclude comunque l’olivicoltura con uliveti devastati con rami spezzati e chiome danneggiate con la raccolta delle olive in diversi territori ancora in corso, cosi come per le colture in pieno campo.
Secondo una analisi di Coldiretti sui dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) con gli ultimi temporali salgono a ben 42 gli eventi estremi lungo la Penisola nell’ultima settimana con trombe d’aria, tempeste di vento, violenti temporali, grandinate e bombe d’acqua che hanno colpito dopo un lungo periodo di caldo anomalo è assenza di precipitazioni.
Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che – sottolinea la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che quest’anno superano già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale.