Maneggio San Leonardo. Asd Siete Fuentes: “Consiglio di Stato ci da ragione”
Alcuni giorni fa, la nostra testata ha riportato le dichiarazioni del Sindaco di Santu Lussurgiu (qui l’articolo), Diego Loi, sulla sentenza del Consiglio di Stato che pone fine al contenzioso tra Comune e la Asd Siete Fuentes per la gestione del maneggio di San Leonardo.
Oggi riportiamo integralmente il comunicato del presidente della Siete Fuentes, Sebastiano DessĆ:
“Il Consiglio di Stato, cui si ĆØ rivolto il Comune e non lāassociazione, non ha affatto riconosciuto le ragioni dellāamministrazione, ma, al contrario, ha confermato la sentenza del Tar Sardegna che ne aveva annullato i provvedimenti di risoluzione del contratto di concessione e di sgombero del maneggio che noi siamo stati costretti ad impugnare. Come si legge chiaramente nella sentenza, il Comune ĆØ stato ritenuto inadempiente nei confronti della Siete Fuentes per la mancata esecuzione di opere necessarie al completamento e alla manutenzione della struttura, per aver reso il maneggio in gran parte inutilizzabile per tre anni, e per aver vietato allāassociazione lāutilizzo dellāacqua per ben oltre un anno. Come conseguenza di quegli inadempimenti, il giudice ha ritenuto giustificata la sospensione del pagamento del canone da parte dellāassociazione. La Siete Fuentes ha effettuato nel maneggio lavori per un valore di oltre 50 mila euro, tanto che alla scadenza del contratto era in condizioni ottimali per essere immediatamente affidato ad altra associazione. Il Consiglio di Stato scrive che quei lavori erano considerati necessari dallo stesso Comune che, infatti, li aveva inseriti in un proprio computo metrico, non li ha mai contestati, e ne dovrĆ rimborsare il valore alla concessionaria. Quanto alla somma di 70 mila euro che, secondo quanto si legge nellāarticolo del 3 gennaio, lāassociazione dovrebbe restituire al Comune, non se ne trova traccia nĆ© nella sentenza nĆ© nel contratto di concessione. Infine, quanto al ātempo perso inutilmenteā di cui al comunicato del Sindaco Loi, non ĆØ certo imputabile allāassociazione che fin dal 2016 ha tentato ripetutamente la via della bonaria conciliazione che il Comune ha sempre rifiutato di percorrere”.