Nove codici rossi a Oristano per maltrattamenti. Anche 4 donne

La Polizia di Oristano nelle ultime settimane ha dato esecuzione a nove misure cautelari e di sicurezza nei confronti di altrettanti soggetti, cinque uomini e quattro donne, responsabili, a vario titolo, di reati da “codice rosso” quali atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Sono nove i codici rossi che il personale della Squadra Mobile della Questura di Oristano ha trattato, dando esecuzione, dopo rapide attività di indagine, ad una misura cautelare in carcere, una agli arresti domiciliari, una misura di sicurezza con ricovero forzato in casa di cura e sei misure di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico.

L’ultima in ordine di tempo, eseguita ieri, ha riguardato un uomo residente a Oristano, D.N. classe 1975. È stato arreatato perché, già sottoposto a divieto di avvicinamento alla moglie per violenti maltrattamenti esercitati nei suoi confronti nel corso degli anni, ha ulteriormente attuato condotte violente. In particolare, le ha telefonato dal cellulare del figlio, minacciandola di togliersi il braccialetto elettronico e di raggiungerla a casa, “per ucciderla e farla sparire”.

L’uomo, immediatamente rintracciato dalla Squadra Mobile di Oristano in un paese della provincia di Nuoro, è stato fermato e portato in carcere. Un giovane residente in provincia è stato invece sottoposto agli arresti domiciliari per violenza sessuale. Secondo quanto accertato, aveva molestato alcune giovani donne. Due uomini e una donna residenti in città sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, con applicazione di braccialetto elettronico, perché responsabili di atti persecutori ai danni di una loro vicina di casa.

Un giovane invece è stato prima sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, poi alla misura di sicurezza del ricovero forzato in casa di cura, perché negli ultimi mesi aveva reiteramente attuato violenze fisiche e psicologiche nei confronti della mamma e della nonna.

Nei confronti dell’anziana mamma si è resa responsabile di maltrattamenti in famiglia anche una donna, la quale, in abituale stato di alterazione psico-fisica dovuto all’abuso di alcol, usava minacciare spesso la mamma, che solo dopo anni ha avuto il coraggio di denunciarla alla Polizia di Stato. Altre due misure cautelari sono state eseguite nei confronti di due donne, responsabili di maltrattamenti ai danni dei familiari conviventi, una nei confronti dell’anziano marito, l’altra nei confronti della figlia.

Dall’inizio dell’anno la Polizia di Stato di Oristano, nel contrastare l’increscioso fenomeno in questione, ha dato esecuzione a trentuno misure cautelari, nove delle quali in carcere, tre agli arresti domiciliari, tre con ricovero in casa di cura e le restanti sedici con divieto di avvicinamento alla persona offesa e applicazione del braccialetto elettronico. Nei casi esaminati, trasversali per età e status sociale delle persone coinvolte, oltre alle violenze nei confronti di compagne, coniugi, figli, genitori e vicini di casa, fattor comune agli aggressori è stato frequentemente l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti

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