Nurachi e l’attesa cena dello chef Alberto Sanna. Tutti i segreti del menù
Nurachi si prepara ad una serata indimenticabile. Sabato 28 settembre, dalle 19:30, la magia si accende nella suggestiva cornice della corte del Museo Peppetto Pau, dove i sapori autentici del territorio si fondono con l’atmosfera unica di un evento che, da vent’anni, incanta e sorprende. Un’occasione imperdibile, attesa con trepidazione dagli amanti della buona cucina e delle tradizioni locali. Questa non è solo una cena, ma un viaggio sensoriale che si vive una volta all’anno.
La serata è organizzata dalla Pro Loco di Nurachi con il supporto del Comune di Nurachi, l’Assessorato Regionale al Turismo, Commercio e Artigianato e la Fondazione di Sardegna. Le prenotazioni a “DiVini Sapori e… altre storie” potranno essere effettuate al numero: 333 8019404.
Il ricco menù. “Il menù è stato completamente pensato ad hoc per l’evento, lo abbiamo basato sui prodotti che il territorio offre e che la tradizione ci ha tramandato – spiega lo chef Alberto Sanna -. Dalle ricche lagune arriva il pescato che proporremo ai nostri ospiti, fino ai prodotti ortofrutticoli che la terra ci dona in questo inizio d’autunno. Valorizzare questi prodotti, esaltandone l’eccellenza è uno dei nostri obiettivi”.
L’antipasto racconterà la laguna, pesci e molluschi, con varie consistenze e cotture, saranno abbinati a una leggera crema di patate profumata al limone. Il risotto al nero di seppia sprigionerà un gusto deciso e sarà abbinato alla deliziosa bottarga, alle pregiate vongole e alla curiosa salicornia, erba palustre che si trova facilmente sulle sponde delle lagune oristanesi. I muggini saranno cotti a bassa temperatura e la pelle sarà “soffiata”. Le melanzane che lo accompagneranno saranno arrostite in doppia consistenza.
“Per finire, il dessert è stato ideato appositamente per l’evento: ho cercato di inserire i prodotti che arrivano dalla vigna – conclude ancora lo chef Alberto Sanna- con un biancomangiare alla vernaccia, accompagnato dal gelato alle uve appassite e, a completare il tutto, un crumble di sapa di mosto cotto”.
Ad esaltare questo ricco menù, ci saranno i vini delle cantine del territorio. La Cantina del Rimedio, che dal 1953 produce vini unici e rari, come il territorio su cui nascono le uve, il Sinis. “Terresinis è sicuramente uno dei vini più rappresentativi della nostra Cantina- spiega il responsabile commerciale per la Sardegna Gianni Dessì -. Questo vino è capace di offrire le caratteristiche più tipiche del vitigno vernaccia che con la sua sua sapidità e freschezza accompagna, a differenza della tradizionale Vernaccia di Oristano DOC, piatti delicati e non troppo strutturati. Una reinterpretazione, dunque, del grande vitigno appena citato”. La Cantina Mattarena sarà protagonista con “S’Aneddu”, un prosecco spumante extra dry millesimato: si tratta di un vino fresco ed elegante, in cui sapidità e acidità sono in perfetto equilibrio. Al gusto si percepiscono note fruttate di mela e limone. Magnifico come aperitivo ma adatto anche nel fine pasto con dolci secchi o macedonie. “I nostri vini sono il risultato di un lavoro artigianale molto attento ed impegnativo – spiega Davide Chergia – nel nostro vigneto procediamo attraverso lavorazioni meccaniche del terreno per il contenimento delle erbe infestanti, (senza impatto nell’ambiente come con l’utilizzo di diserbanti), limitiamo i trattamenti, mentre in cantina vinifichiamo artigianalmente le uve di nostra produzione, otteniamo vini di alta qualità. “Uno dei vini che i commensali potranno gustare è “Nura, “è un “Nuragus di Cagliari D.O.C.”, inserito dal Merano Wine Festival tra i 20 migliori vini in anfora d’Italia, da quel momento ha sempre ottenuto il Certificato di Eccellenza Wine Hunter Award”, spiega Stefano Soi. L’Agricola Soi di Nuragus è una piccola azienda vitivinicola, quasi un presidio territoriale, che nasce, circa vent’anni orsono, da un progetto cullato nel corso degli anni dal suo conduttore, Stefano Soi: tentare di far evolvere il concetto di agricoltura in agricultura. Nurà che per gli Shardana significava splendore, richiama alla memoria un mondo antico che sopravvive nei riti della cultura contadina e testimonia come le anfore, che nel passato tracciarono rotte commerciali, ci aiutino oggi a creare moderni vini dall’animo mediterraneo. “Erenzia” è il vino che porteremo alla Cena tra le Stelle di Nurachi- commenta Matteo Illotto della cantina Mussura di Seneghe. “E’ un vino rosso ed il suo nome ha dei significati molto profondi e rappresentativi. Prende il nome dal duplice significato in traduzione dal sardo: discendenza ed eredità. Vino ottenuto dal taglio di più di 50 diversi biotipi, di cultivar autoctone e non, derivanti da 15 appezzamenti sparsi nel territorio del Montiferru, nel comune di Seneghe. Il lavoro che si cela dietro “Ernzia” è lungo, complesso, meticoloso, colmo di passione: “è un pò come creare sette vini e unirli”, spiega Matteo Illotto-“questo prodotto intende proporsi con i profumi dei vini di una volta, rivisitandoli”. In Erenzia si trovano uve coltivate in vigne che per anni sono state totalmente abbandonate: infatti Mussura è prima un progetto sociale che parte dal basso, poi diventa una cantina e cooperativa di comunità. In Mussura i proprietari dei territori in cui sorgono le vigne sono soci. L’obiettivo delle anime, in gran parte giovani, che si sono unite a Mussura è proprio quello di riprendere in mano le terre abbandonate del territorio di Seneghe e nel circondario.