Oristano città policentrica? “Non più”. E Gianvalerio Sanna attacca Prefetto e classe dirigente

“Le recenti esternazioni del Prefetto di Oristano sull’ex Reggia Giudicale sono la dichiarazione della povertà della classe dirigente di questo territorio. In altri tempi un Prefetto non si sarebbe permesso di accennare a cose di questo genere, perché non spettava e non spetta a lui la programmazione del territorio”. È una dichiarazione forte quella di Gian Valerio Sanna, ex consigliere e assessore regionale dell’oristanese. Ha commentato così la destinazione dell’ex carcere di Piazza Manno, destinato ad ospitare gli uffici della Prefettura, per volontà dell’Agenzia del Demanio. “Un autentico obbrobrio, nel silenzio dei consiglieri regionali dell’oristanese, che ha suscitato stupore, sgomento e proteste nella stragrande maggioranza degli oristanesi – ha detto Sanna -. Questo fatto è un indice di debolezza sul quale dobbiamo fare la nostra riflessione”.

L’intervento di Gianvalerio Sanna ha chiuso il convegno “Oristano città policentrica”, organizzato dall’associazione culturale Lucio Abis, “per analizzare

La trasformazione urbana, sociale e culturale della città capoluogo, che dovrebbe assumere un ruolo di guida e di riferimento nello sviluppo, rispetto al territorio circostante e più in generale al territorio provinciale” – ha spiegato il presidente Pietro Arca, aprendo i lavori.

Dopo di lui, il professor Corrado Zoppi, docente del Dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Cagliari, ha analizzato le politiche di assetto del territorio urbano, sottolineando le potenzialità offerte del Monte Arci e dal fiume Tirso. Giuseppe Melis, docente del Dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Cagliari e Oristano, ha parlato della “necessità di coinvolgere gli attori che insistono nel territorio. Insieme si trovano le soluzioni e insieme si prendono le decisioni. Oristano può diventare una città policentrica se le persone iniziano a ragionare da protagonisti, proponendo, sollecitando riflessioni. In questo modo, ci saranno tanti centri che dialogheranno tra di loro”.

I lavori del convegno organizzato dall’Associazione Lucio Abis

Dal Sindaco Massimiliano Sanna, l’ammissione che “Oristano non e’ più città policentrica. Dovrebbe riassumere questo ruolo, per riunire la costa con i centri dell’interno, che si spopolano. Occorre però fare rete e sviluppare maggiormente le proprie potenzialità, puntando sulle risorse naturali, sul porto, i musei e facendo ripartire l’aeroporto”.

Il commissario straordinario della Provincia, Battista Ghisu: “Oggi sembra che la Provincia non esista o che sia stata depotenziata, mentre rimane in Costituzione. Oristano ha avuto il suo ruolo dalla storia, ha combattuto contro l’occupazione spagnola. Oggi insieme agli altri paesi deve tornare ad avere un ruolo trainante. Lo può fare grazie ai nostri beni ambientali, storici e archeologici. Facciamo rete, cancelliamo le disconnessioni e rimettiamoci a lavorare”.

Carlo Corrias, presidente del Consorzio di Bonifica, ha ricordato che “la provincia di Oristano genera il 40% della produzione agricola regionale. Un dato che conferma come l’agricoltura sia trainante per il nostro tessuto economico. Lo Stato in Sardegna ha infrastrutturato 185mila ettari di zone irrigate, dei quali 36mila sono nell’oristanese. Con i cambiamenti climatici rischiamo pero’ la desertificazione del 50% del territorio. L’acqua è dunque fondamentale, ma bisogna saperla gestire e per farlo dobbiamo investire sulle nuove generazioni”.

L’ex Sindaco Guido Tendas ha ricordato che con la sua giunta aveva avviato i progetti del parco fluviale del Tirso e della Ivi petrolifera a Torregrande, legati allo sviluppo turistico. Tendas si è anche soffermato sulla vicenda dell’ex carcere di Oristano. “Negli statuti del Comune e della Provincia viene ricordato che quell’edificio deve restare alla comunità locale. Ritengo grave che lo Stato, attraverso il Demanio, venga ad Oristano e, senza nemmeno la presenza del Comune, sigli un accordo con la Prefettura. Non siamo contro il Demanio o la Prefettura, ma le cose si devono fare in modo regolare e nel rispetto delle Istituzioni locali. Ci sono altri defici che possono ospitare la Prefettura, come l’ex palazzo Paderi o l’ex caserma della Finanza, che oggi ospita la Commissione tributaria”.

Nell’intervento di chiusura, Gian Valerio Sanna ha espresso rammarico, “perché mentre noi subivamo le insidie populiste contro le Province, l’area di Sassari e di Cagliari si sono portate a casa l’Area Metropolitana. E hanno accesso ai fondi generali che non ha nessuno. Le province di Nuoro e Oristano devono dialogare e cominciare a pensare a come si esce da questo vicolo cieco, dove tutto è programmato a Cagliari”.

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