Oristano, invalida al 100% e in maternità a rischio. Ma le stanno portando via la casa
È un vero e proprio caso umano quello che si sta consumando ad Oristano. Giulia Salis, giovane di 31 anni, sta per perdere la casa, dove abita con la madre, nonostante sia invalida al 100% e di conseguenza in maternità a rischio. La vicenda giudiziaria che sta portando all’esproprio della casa è piuttosto controversa. Tutto parte dal fallimento decretato a spese del padre, noto carrozziere di Oristano: “In realtà, questo signore non aveva debiti che non fossero fisiologici – chiarisce subito l’avvocato di Giulia, Massimiliano Chiuchiolo-. Nonostante tutto, nel 2019 viene dichiarato fallito”.
È l’inizio di una storia che ha molti lati oscuri e che prosegue con la messa all’asta, in seguito a pignoramento, del capannone che ospitava l’attività di carrozzeria. “Viene venduto nel 2022 per 250 mila euro, ma non sappiamo se gli eventuali creditori siano stati soddisfatti – aggiunge l’avvocato. Sappiamo solo che oltre al capannone, a maggio di quest’anno e su richiesta della banca che però ha sempre ricevuto i pagamenti relativi al mutuo, è stata messa all’asta anche la casa”. L’immobile è stata venduto per 150 mila euro, ma gli atti non sono mai stati notificati alla famiglia Salis.
Il motivo della messa all’asta è legato al fatto che la ex moglie del carrozziere, Rita Mazzone, era fideiussore per il mutuo del capannone. C’è un piccolo dettaglio, però: la casa è intestata, dal 2011 e quindi molto prima del fallimento, alla ex moglie, che ci abita da anni con Giulia. “È solo una delle anomalie delle procedure esecutive – dichiara l’avvocato Chiuchiolo-, l’ultima delle stranezze a cui non mi sono ancora abituato”.

Fatto sta che i mali non arrivano mai da soli e Giulia, nel frattempo, si era ammalata di cancro. Risulta, certificata dall’Inps, invalida al 100% per le terapie che sta affrontando. Riesce, però, finalmente una buona notizia, a rimanere incinta lo scorso giugno, grazie ad un percorso sperimentale per malati oncologici che ha fatto a Milano. È felice, ma ancora non sa che di li’ a poco arriverà il decreto del giudice fallimentare, che assegna all’asta la casa dove vive insieme al marito. Siamo al 21 settembre scorso e Giulia, con la madre, scopre di avere 120 giorni di tempo per liberare la sua abitazione. È il giorno in cui il custode giudiziario, come da prassi, ha effettuato il primo sopralluogo, per sapere se Giulia e la madre avessero trovato una sistemazione alternativa. “È arrivato coi carabinieri – racconta Giulia -. Ci siamo spaventate tantissimo, da allora vivo con l’ansia e ho continui attacchi di panico”.
Giulia si affida all’avvocato Chiuchiolo, esperto di decreti fallimentari, che subito fa opposizione al decreto di esproprio. L’iter giudiziario è però in una fase avanzata e difficilmente Giulia e la madre avranno ragione davanti al giudice. “Siamo disperate e sicure di essere state vittime di errori giudiziari” – dichiara la ragazza.
Il 22 Novembre il custode giudiziario farà il terzo sopralluogo. Giulia ripeterà che non hanno trovato casa. Ma sa di avere i giorni contatti. Il 21 Gennaio, il giorno dello sfratto esecutivo, è sempre più vicino.