Piano Casa. Terminata la discussione generale. Gli interventi dei consiglieri regionali oristanesi

Anche il consigliere Diego Loi (Progressisti) è critico su questo Disegno di Legge che nasce con  un proposito visionario ma poi in sostanza si trasforma in una somma di interventi spesso particolaristici. Non si tratta quindi di una legge organica ma si interviene senza una visione complessiva generando disorientamento. Diego Loi ha invitato la maggioranza a ragionare e a proporre un provvedimento che entri veramente nei problemi della comunità sarda. Loi non ha negato che alcuni provvedimenti contenuti nel testo siano  interessanti, ma sono troppi quelli dietro i quali si nasconde  l’esigenza di curare alcuni piccoli interessi particolari. Come per i territori rurali in cui dietro l’esigenza di riqualificare si traduce un aggiramento di alcune norme e non la reale esigenza di soddisfare i bisogni di pianificazione delle realtà comunali.

Il consigliere dei Progressisti, Diego Loi

A favore del provvedimento l’intervento del consigliere Alfonso Marras (Riformatori) che ha insistito sulla duplice valenza del nuovo piano casa: tutelare l’ambiente e dare nuovo impulso all’economia. «Non siamo cementificatori – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – e puntiamo allo sviluppo ragionevole e intelligente del territorio, perché vogliamo dare ai cittadini risposte chiare e più semplici». Marras ha quindi insistito sulla semplificazione delle procedure e dell’iter burocratico ed ha definito il nuovo piano casa “come il giusto compromesso, tra la necessità di rilancio dell’economia turistica e la tutela dell’ambiente”.

Il consigliere dei Riformatori, Alfonso Marras

Il consigliere di Forza Italia Emanuele Cera, nel condividere alcune considerazioni fatte in precedenza dai colleghi, ha affermato che la legge restituirà ai sardi la certezza del diritto nel rispetto del paesaggio. Sul testo originale della Giunta, ha ricordato, si è innestato un grande lavoro della commissione che è intervenuta su alcuni punti qualificanti, come le premialità volumetriche nei 300 metri e per le seconde case. Quanto alla riduzione del lotto minimo ad un ettaro per realizzare costruzioni c’è ad avviso di Cera una cultura profondamente diffusa in Sardegna, di stare in campagna, di controllarla, di vigilarla e tenerla in ordine, così come non bisogna demonizzare l’accorpamento di più particelle. L’esponente di Forza Italia ha infine criticato un sottosegretario sardo che ha “annunciato” l’impugnativa cercando di intimidire il Consiglio, una strategia che andò male già nel 2009 col piano casa Cappellacci che, alla fine, ebbe ragione davanti alla Corte costituzionale.

Il consigliere di Forza Italia, Emanuele Cera

Il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha espresso una valutazione molto positiva del lavoro della commissione e degli stessi commissari, al di là delle diverse posizioni in campo. L’urbanistica, ha continuato, è un tema che evoca un clima da “guerra santa” e dal 2006, anno del Ppr, questa guerra ha causato la contrapposizione fra “buoni e cattivi”, e soprattutto è una guerra che ha fatto molte vittime civili e sociali all’interno del comparto edilizio: ora è arrivato il tempo di mettere le cose a posto. In Sardegna, altro dato reale proposto da Mura, l’edilizia lavora grazie alla legge 4 del 2009, che non ha provocato alcun disastro ma buoni investimenti, ed invece vengono evocate in modo scorretto tragedie mentre la metà della Sardegna è oggi vincolata per proteggersi dai rischi. In agricoltura, inoltre, non solo non c’è scritta da nessuna parte la misura dell’estensione minima, ma è un fatto acquisito che quella delle grandi superfici è una agricoltura fuori dal tempo: Mura ha concluso citando la sua esperienza di Sindaco di un piccolo Comune dove, dal 2013, sono state rilasciate solo 10 concessioni edilizie e nessuna per nuova costruzione; per trovarla bisogna tornare indietro al 2006 dopo il blocco imposto da Soru. Proprio la presunta “sacralità” del Ppr, ha detto infine, ha impedito ogni cambiamento ma ora invertire la rotta e i sardi stanno con noi.

Il capogruppo di Fdi, Francesco Mura

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