Porticciolo di Torregrande. Slittano i lavori?

Sembra ormai una chimera la partenza dei lavori al porticciolo di Torregrande per il primo ottobre, come era stato auspicato prima dell’estate, secondo un cronoprogramma stilato dal Comune.

Ad oggi, 11 settembre, non c’è ancora il progetto esecutivo. La ditta Ingegneria Costruzioni Colombrita Srl, di Catania, si era aggiudicata la gara d’appalto il primo settembre 2023, ma ad un anno di distanza non ha ancora presentato l’esecutivo dei lavori. Nella scorsa primavera, il Comune aveva chiesto qualche piccola variante rispetto al preliminare, che essenzialmente riguardava accessi e parcheggi per persone con disabilità. Nulla che comunque facesse immaginare un tale ritardo.

Tenendo conto che il progetto esecutivo deve andare in conferenza di servizi, e che quindi, essendo ottimisti, ci vuole un altro mese, è facile ipotizzare che i lavori non partiranno certo il primo ottobre. “Abbiamo sollecitato un incontro con la ditta – fa sapere l’assessore ai lavori pubblici, Simone Prevete -. Vogliamo capire i motivi di questo ritardo, tenuto conto che abbiamo avuto diverse interlocuzioni già dallo scorso maggio, ma il progetto esecutivo non è ancora arrivato”.

In posizione attendista anche le Marine Oristanesi, gestore dell’impianto: “Abbiamo chiesto lumi al Comune lo scorso 22 agosto, ma non abbiamo avuto riscontro alla nostra lettera – fa sapere il presidente Gianni Salis -. Come noto, abbiamo i contratti in scadenza con i diportisti al 30 settembre e dobbiamo prendere delle decisioni sulle modalità con cui proseguire”.

A fare il punto sulla riqualificazione del porticciolo era stato anche l’assessore al turismo Luca Faedda, che sta seguendo in prima linea l’evolversi della vicenda. Rispondendo ad un’interrogazione in consiglio comunale, lo scorso 20 giugno, ha chiarito che i lavori saranno eseguiti in due step, sulle banchine e poi sul fondale, “ma secondo le stime fatte dall’amministrazione insieme ai progettisti, per riqualificare la struttura ed effettuare il dragaggio del fondale, che aumenterebbe il pescaggio all’ingresso, servono 19 milioni di euro”.

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