Porto di Oristano. Cera (Fdi): “Tanto rumore per nulla”
Nei giorni scorsi, L’Autorità di Sistema Portuale ha inaugurato la nuova delimitazione operativa del porto di Oristano-Santa Giusta. “Un taglio del nastro che segna un sostanziale efficientamento infrastrutturale ed operativo” – avevano dichiarato i vertici della dell’Adsp.
“La verità è che i finanziamenti importanti vanno altrove, nel silenzio più assoluto della classe politica oristanese – tuona oggi il consigliere regionale Emanuele Cera (Fdi) -. Un taglio del nastro accompagnato da grande entusiasmo e solennità, con la partecipazione di autorevoli rappresentanti istituzionali, quali il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, il Prefetto Salvatore Angieri, il nuovo comandante della Capitaneria di Porto, Sindaci, Amministratori Comunali, forze dell’ordine e, non potevano mancare, i vertici del Consorzio industriale e del cluster portuale. Tutti presenti per celebrare l’apertura di una recinzione. Questa è la realtà di quanto successo”.
Secondo Cera, gli investimenti fatti finora sullo scalo oristanese non sono degni di un piano industriale serio per il rilancio dell’importante infrastruttura. Mentre il presidente dell’Autorità Portuale, Massimo Deiana aveva spiegato che “l’intervento restituisce una nuova configurazione dei limiti doganali e di security del compendio, consentendo una più agevole attività di controllo delle aree di competenza dell’Ente, un più ordinato e razionale utilizzo degli oltre 11 ettari di spazi retrobanchinali che, previo rilascio di concessioni demaniali marittime, potranno essere destinati a nuove attività industriali, commerciali e logistiche”.
“Si tratta di un muro che delimita l’area portuale – ribatte Cera -, tirato su’ nel tentativo maldestro di fare cassa, cercando di dare in concessione qualche metro quadrato di cemento. Sa di presa in giro, visto che le principali risorse economiche, quelle vere, sono state programmate e destinate ad altri lidi, come i porti del nord e del sud dell’isola. Al contrario, non c’è la minima volontà di sviluppo per uno dei principali scali della costa centro-occidentale della Sardegna”.
“Il porto di Oristano è destinato a ricevere briciole, malgrado le innumerevoli necessità e le grandi potenzialità, mentre le grandi risorse si concentrano altrove, con buona pace di chi continua a sperare in una crescita infrastrutturale equilibrata e strategicamente distribuita – conclude il consigliere regionale -. Ecco perché, a questo punto, ci si aspetterebbe un intervento da parte del Presidente della Regione Todde e degli assessori competenti. Mi farò portavoce di questa ennesima esclusione nei confronti della Provincia di Oristano che, dati alla mano, continua ad essere più in ritardo in termini di sviluppo rispetto ad altre realtà, ma ciononostante le risorse stanziate per ricolmare questo gap vengono destinate altrove. Se non si interverrà convintamente – conclude Cera -, lo scalo oristanese continuerà ad essere un gigante dormiente, limitato e trascurato, nonostante il suo enorme potenziale”.