
Processo Ippocrate. “Scavalcata perché non ero del Partito dei Sardi”
Al processo Ippocrate, in corso di svolgimento nel tribunale di Oristano, altra sfilata di test chiamati dal Pubblico Ministero. Tra questi, la dottoressa Amelia Mulas, ex responsabile della struttura semplice di rianimazione e anestesia. “Spesso ero chiamata a sostituire il direttore Domenico Cadeddu. Fino a quando è arrivato il nuovo primario, Augusto Cherchi. Rimase in realtà solo per 20 giorni, perché poi ha preso congedo politico. Si pose il problema di nominare un suo sostituto e fu individuato nella figura di Giovanni Piras, con una procedura anomala – spiega la Mulas -. Si era infatti svolta una selezione interna per anzianità e titoli, ma stranamente l’incarico, su 5 partecipanti, andò al più giovane. Io fui esclusa, con la scusa che negli ultimi 3 anni non avevo casistica di anestesia, perché facevo solo rianimazione”.
La dottoressa Mulas decise quindi di rivolgersi al giudice del lavoro. La selezione fu ribandita, “ma nel frattempo mi revocarono alcuni incarichi, nell’evidente tentativo di sminuire il mio curriculum. In realtà avevo una colpa: non appartenevo al Partito dei Sardi. Piras penso di sì”.
A seguire, è stato sentito Giovanni Panichi, commissario straordinario della Asl dal settembre 2009 al marzo 2011. “Penso di aver fatto un buon lavoro: erano stati creati i dipartimenti e istituito il controllo di gestione, strumento utile per vedere se quanto progettato stesse andando nel verso giusto. In termini economici, avevamo 80 mln di buco quando sono arrivato e ho lasciato due anni piu tardi un debito di appena 8 milioni. Eppure, non ero stato confermato, unico in Sardegna tra i commissari. Qualche mese più tardi, incontrai all’uscita dell’ospedale il dottor Antonio Succu e ci fu uno scambio di idee su come stava andando Asl. Al termine del confronto, mi disse che comunque potevo essere “riciclato”, se avessi deciso di approdare al Partito dei Sardi. Mi chiamò un’altra volta, quando fui eletto Sindaco a Cuglieri, per ribadire la richiesta”.
Di un clima stranamente e improvvisamente cambiato all’interno dell’ospedale San Martino ha parlato anche l’ex primario di anestesia, Domenico Cadeddu: “Avevo sempre avuto ottimi rapporti con tutti, quando il clima cambiò, nell’evidente tentativo di sostituirmi. Ero ormai arrivato all’età della pensione e chiesi di lasciarmi in pace per qualche mese, poi avrei tolto il disturbo”.