Sanità. “La Asl di Oristano gode di ottima salute”
Il manager della Asl di Oristano, Angelo Serusi, interviene sulla situazione della sanità oristanese, tracciando un bilancio di fine mandato (presto arriverà lo spoyl sistem della nuova giunta regionale). Parte dall’ospedale di comunità di Ghilarza, per precisare che “la chiusura di questo periodo è stata determinata da una scelta aziendale, per consentire al personale infermieristico e agli operatori socio-sanitari di effettuare il periodo di ferie in maniera contestuale, preferendo optare per una temporanea e programmata pausa che garantisca la successiva riapertura a pieno regime, piuttosto che offrire un’assistenza a singhiozzo per l’intero periodo estivo. In ogni caso, con l’assistenza garantita ai pazienti, dimessi o reindirizzati in altre strutture in maniera programmata, secondo setting clinici appropriati”.
STRUTTURE TERRITORIALI. Il manager della Asl 5 ha poi ribadito che “questa direzione generale ha speso circa 3 milioni e 400 mila euro per il miglioramento e l’adeguamento delle strutture, 480 mila euro dei quali destinati a quelle territoriali, secondo un piano di priorità delineato dall’ufficio tecnico e da questa stessa direzione, cercando di ovviare alla pesante eredità lasciata da Ats”. Tra gli esempi citati, i locali della guardia medica di Cabras, nei quali si è provveduto al risanamento della struttura e all’adeguamento dell’impianto di condizionamento per una spesa complessiva di circa 25 mila euro. Inoltre 240 mila euro sono stati impiegati per la sistemazione degli impianti di condizionamento dell’ospedale di Bosa e del poliambulatorio di Ghilarza.
ASCOT. Poi un richiamo agli ambulatori straordinari di comunità, per chiarire che “il numero di pazienti senza medico nell’oristanese non è di oltre 40 mila, ma di circa 25 mila. Criticità per la quale, cosa oramai nota a tutti, la Asl 5 ha messo in campo il progetto pilota degli ASCoT, adottato da tutte le altre aziende sanitarie della Regione Sardegna con grande soddisfazione e del quale, allo stato attuale, non si può più fare a meno”.
OSPEDALE SAN MARTINO. Chiusura “sulle tante iniziative messe in campo da questa direzione generale, per il miglioramento dell’assistenza clinica e sanitaria nell’ospedale San Martino, con l’introduzione di nuove specialistiche o il ripristino di altre, che erano state chiuse o sottodimensionate. Si ribadisce che, almeno le prime tre, fino ad oggi gravitavano solo nell’area privata nell’oristanese. L’Unita’ di Emodinamica rappresenta un fiore all’occhiello dell’ospedale San Martino, non inferiore, di certo, a ciò che offre in questo momento il panorama sanitario regionale”.
Per il direttore generale della Asl, “l’immagine di una realtà sanitaria oristanese sempre più precaria deve essere rispedita al mittente, mentre confermo che questa azienda è in forte ripresa, specialmente sul versante ospedaliero, a vantaggio di tutte le comunità oristanesi, alle quali vorremmo dare rassicurazioni sulla qualità dei servizi sanitari offerti, nonostante le note criticità. Il saldo attuale dei medici e degli infermieri è assolutamente positivo rispetto ai dati degli ultimi due anni: più 35 in entrambi i casi. Numeri che dimostrano come questa azienda sia in grado di offrire servizi di qualità attraverso progetti sanitari visibili e concreti. Ribadiamo che il lettore attento saprà discernere fra i soggetti che operano a tutela degli interessi degli utenti e dei pazienti rispetto a coloro che dicono di farlo, ma in realtà alimentano solo tensioni, attraverso false rappresentazioni della realtà”.