Sartiglia. Esplode il caso Enrichetto Fiori
Ha superato i 65 anni, ma vorrebbe correre ancora alla Sartiglia. Fa parte del suo dna, si sente in forma fisicamente e sarebbe anche pronto ad affrontare le selezioni. Enrichetto Fiori, in questo momento il decano per antonomasia dei cavalieri di Oristano, non vorrebbe lasciare. Ma sulla sua strada ha trovato un regolamento che glielo vieta.
Un regolamento fortemente voluto dal Comitato Sartiglia, che va oltre le competenze dell’Associazione Cavalieri. Nello statuto più aggiornato dell’Associazione, infatti, quello del 2019, all’articolo 5 si legge che “potranno partecipare alla Sartiglia tutti i soci maggiorenni senza limite di età, purché riconosciuti idonei da apposita certificazione medica”.
Una norma che viene superata quest’anno, ma da un regolamento voluto dal Comitato Sartiglia. Nell’ottica (sacrosanta) di stabilire alcune regole certe per lo svolgimento della Giostra, l’organismo della Fondazione Oristano chiede che vengano sanciti alcuni principi cardine: per esempio, nessuna deroga al limite di 120 cavalieri partecipanti, la nomina della giuria da parte del Comitato e non dell’Associazione Cavalieri. E, dulcis in fundo, il limite dei 65 anni per ciascun cavaliere, “come da accordi presi con l’Associazione Cavalieri”, si legge nel regolamento pubblicato nel sito della Fondazione.
La questione balza all’orecchio della pariglia di Enrichetto Fiori, che fin dallo scorso marzo chiede udienza agli attori coinvolti. L’Associazione Cavalieri, presieduta da Ignazio Nonnis, spiega serenamente che la decisione sul regolamento in generale è stata presa dal Comitato, nelle cui mani arriva la patata bollente. Fiori, con i compagni Peppe Sedda e Mauro Secci, si rivolge di conseguenza alle Istituzioni. “Vi faremo sapere”, la risposta secca.
Fino a ieri, lunedì 14 ottobre, quando si riunisce il Comitato Sartiglia. Si discute di varie cose e anche del “caso Fiori”. Le voci sono discordanti, ma alla fine la decisione è presa: nessuna deroga, Enrichetto non potrà salire a cavallo. “Siamo profondamente dispiaciuti – è il commento a caldo di Enrichetto e la sua pariglia -. Sopratutto non riteniamo giusto che un cavaliere con 54 Sartiglie venga trattato in questo modo. Non siamo stati mai ricevuti da nessuno e sopratutto nessuno ci ha ancora spiegato su quali basi sia stata presa questa decisione. Riteniamo che almeno questo sia un nostro diritto”.