Violenza di genere. Aumentano i casi ad Oristano. Arriva la misura dell'”ammonimento”

Il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che si occupa dell’analisi dei vari fenomeni delinquenziali in Italia, ha analizzato gli ultimi 10 anni sull’andamento dei reati inerenti la violenza di genere riscontrando un preoccupante TREND di crescita della fenomenologia in questione.La variazione più ragguardevole attiene all’incremento del 105% conseguito nell’intero periodo per le denunce inerenti i maltrattamenti contro familiari e conviventi, seguita da quello del 48% per gli atti persecutori e del 40% delle violenze sessuali.

Tale incremento si rileva anche nella provincia di Oristano dove, a far data dal 1° gennaio 2023, sono state eseguite dalla Polizia di Stato ben 29 misure cautelari, (19 per maltrattamenti in famiglia, 9 per atti persecutori e 1 per violenza sessuale su minore/disabile) ossia provvedimenti limitativi della libertà personale nei confronti di altrettanti autori di violenza di genere, rispetto alle 15 eseguite in tutto il 2022. Tutte le misure cautelari hanno interessato uomini, eccetto una la cui destinataria è una donna. Questo dato è fortemente preoccupante anche se probabilmente è, almeno in parte, interpretabile quale parziale “affioramento del sommerso”, ossia la testimonianza di una aumentata sensibilità verso il fenomeno e quindi di una maggiore propensione alla denuncia da parte delle vittime e dei testimoni.

Dall’altro lato è altamente probabile che vi sia un “numero oscuro” costituito da tutti quei casi che non vengono denunciati alle competenti Autorità.Se da un lato è possibile combattere il fenomeno della violenza di genere attivando la tutela penale nei confronti della vittima del reato, dall’altro è anche possibile intervenire prima, recandosi presso gli uffici di Polizia chiedendo l’intervento diretto del Questore mediante lo strumento dell’Ammonimento per atti persecutori o violenze domestiche; si tratta di un provvedimento di tipo amministrativo, talvolta alternativo a quello penale, che consente alla Polizia di Stato di intervenire immediatamente a tutela della vittima di violenze di genere ancor prima che venga instaurato un procedimento penale.

Capita talvolta che la vittima di atti persecutori abbia difficoltà nel denunciare la persona a cui è stata legata sentimentalmente e trovi emotivamente meno gravoso chiedere un intervento della Autorità di Pubblica Sicurezza affinchè faccia cessare la condotta persecutoria senza dover affrontare un Procedimento Penale. Così, dopo che viene presentata l’istanza di ammonimento, effettuata una rapida istruttoria, l’autore della condotta violenta viene convocato in Questura, innanzi al Questore o ad uno dei suoi Ufficiali e qui gli viene intimato di cessare la condotta violenta, viene messo a conoscenza del fatto che ora la Polizia lo tiene sotto controllo e che al primo atto molesto nei confronti della vittima si procederà penalmente nei suoi confronti, senza che sia richiesta la, altrimenti necessaria, querela della persona offesa, inoltre la pena prevista per il reato di Stalking sarà ulteriormente aggravata dall’aver trasgredito l’ammonimento del Questore. Con tale atto viene inoltre ritirato il porto d’armi e sequestrate armi e munizioni detenute dall’autore della condotta persecutoria.

Nei casi di violenza domestica invece, chiunque sia a conoscenza di atti di molestia, minaccia o lesioni verificatisi all’interno delle mura familiari o nell’ambito di un rapporto di coppia, può segnalarlo alla Polizia di Stato, e anche in questo caso potrà attivarsi la tutela garantita dall’ammonimento del Questore, il quale interviene anche d’Ufficio diffidando l’autore delle violenze dal porre in essere ulteriori condotte moleste.

A chiunque effettui tali segnalazioni, sia esso un familiare, un amico, un vicino di casa, un conoscente, il medico di famiglia o altri, è garantita la riservatezza. 

Per violenza domestica si intende uno o più atti gravi di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o tra persone del nucleo familiare o legate, attualmente o in passato, da un vincolo di matrimonio o una relazione affettiva, indipendentemente dalla convivenza tra aggressore e vittima.

Con l’ammonimento inoltre il soggetto viene informato circa i servizi disponibili sul territorio, inclusi i consultori familiari, i servizi di salute mentale e i servizi per le dipendenze, preposti all’assistenza psicologica degli autori di violenza domestica e lo stesso può accettare o meno di aderirvi, in caso positivo l’efficacia dell’ammonimento unito al trattamento è pari al 93% dei casi, così come statisticamente rilevato in sede di analisi a livello nazionale.

Appaiono infatti indicativi dell’efficacia deflattiva sul cd. “ciclo della violenza” i dati sulla misura dell’ammonimento del Questore, per i positivi risultati ottenuti in termini di recidiva dei soggetti ammoniti, specie nei contesti territoriali come la provincia di Oristano, in cui la Questura ha attivato protocolli di collaborazione con centri specialistici come il CAM, Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti del Nord Sardegna.

Nell’ultimo biennio, a far data dal 1° gennaio 2022, il Questore di Oristano ha emesso 52 ammonimenti per atti persecutori e violenza domestica e si è registrato un solo caso di recidiva per il reato di atti persecutori, per il quale l’autore è stato subito denunciato all’Autorità Giudiziaria e sottoposto a misura cautelare.

I primi segni di violenza o minacce non vanno mai sottovalutati, perché spesso degenerano in una escalation di violenza che può arrivare sino a conclusioni nefaste; non bisogna aspettare ma è opportuno subito recarsi presso un ufficio di polizia o un centro anti-violenza per ottenere un consiglio per cercare di gestire al meglio la situazione, che possa risolversi con un ammonimento del Questore o con l’attivazione della tutela penale o anche semplicemente per avere un contatto di fiducia con personale specializzato.

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